Senza andare con la fantasia troppo oltre, senza pensare a trame, misteri, intrighi ed illuminati, il più riuscito attacco al cuore del Vaticano non è venuto da “Angeli” o “Demoni”, bensì da un gruppo italiano di net artisti nato, probabilmente, nel 1998 a Bologna. I giovani artisti sono gli italiani Eva e Franco Mattes, che hanno scelto l’arte come forma di critica sociale e si sono chiamati 0100101110101101.ORG, più semplicemente zero uno punto org.
“Il loro controverso lavoro, spesso ai confini dell’illegalità, include appropriazioni e remix di famose opere di arte digitale, l’invenzione di un artista inesistente (Luther Blisset) e la creazione e diffusione di un virus informatico per la Biennale di Venezia nel 2001 (biennale.py). Il progetto al quale hanno dedicato più energie è il life_sharing (anagramma di file sharing), un sistema per condividere file che si basa sul sistema operativo della Linux: dal 2001 danno libero ed illimitato accesso a tutti i loro contenuti del computer”, ma la loro opera più famosa resta di certo vaticano.org.
Per tutto il 1999, in attesa del Giubileo, digitando su qualsiasi browser (http://www.vaticano.org), si poteva accedere ad un sito apparentemente ufficiale della Santa sede, esteticamente identico a quello ufficiale del Vaticano (www.vatican.va) ma con contenuti leggermente modificati: testi eretici, canzoni degli 883, informazioni turistiche per i pellegrini completamente sballate, errori grossolani, enclicliche rivedute e corrette, cut-up dei contenuti del sito ufficiale ma assemblati in maniera bizzarra, il tutto inserito in un contesto plausibile. Per 12 mesi milioni di persone di tutto il mondo hanno consultato il sito senza rendersi conto della clamorosa beffa, rivelata soltanto quando, allo scadere del primo anno di contratto, Network Solutions non ne ha accettato il rinnovo, rivendendo il dominio a un'associazione cattolica.
Questa tipo “azione” si chiama cybersquatting ed è in sostanza l'utilizzo del nome di dominio da parte di un soggetto non legittimato ad usarlo ovvero la pratica di acquisizione di un dominio orientata a creare confusione o disturbo ad altri soggetti, in quanto indicazione ingannevole dell'ubicazione Internet di certi contenuti. Si registra un dominio ad hoc che presenta il nome dell'organizzazione oggetto della protesta e lo si costruisce con contenuti diversi da quelli normalmente previsti, utilizzando lo spazio per veicolare tematiche di protesta, ingannevoli e spesso irrisorie.
In questo modo, l'utente è invitato ad una riflessione conseguente allo straniamento semiotico e contenutistico, alla trasformazione di un sito nel suo opposto, al rovesciamento dei valori veicolati dal sito, alla sovversione del linguaggio. Una pratica che, seppur con mezzi contemporanei, sa molto di dadaismo (vedi immagine).
L’esperimento è ancora visibile sulla pagina del collettivo a questo link: http://0100101110101101.org/home/vaticano.org/index.html. Vi consiglio questo assurdo viaggio in un sito inesistente ma che è rimasto attivo per un anno registrando milioni di visitatori e che considero geniale; fate attenzione ai contenuti, alle insensatezze ed ai tranelli che troverete durante la navigazione (in particolare, guarda caso, nella sezione “servizi di informazione”). Andate in pace.
Nessun commento:
Posta un commento