'Days in a Day' è un'opera d’arte interattiva realizzata da Pierrick Calvez, Art Director e Graphic Designer indipendente che attualmente risiede e lavora a Parigi.
Il lavoro che ha ottenuto riconoscimenti in alcuni dei più importanti eventi riguardanti l'arte ed il design applicati al web e ai nuovi media (ha vinto il Flash Festival a Parigi nel 2002, e la New York Flash Award nel 2003), è realizzato completamente in flash e permette di esplorare la giornata tipo di Mr. Brown, offrendo una serie di istantanee del percorso che ogni giorno compie nello spostarsi fra i luoghi del lavoro, del tempo libero, dei rapporti sociali dall’alba al tramonto.
Queste impressioni, engrammi appunto, consultabili seguendo il suo piccolo viaggio giornaliero, da una parte raccontano la sua vita come fossero polaroid multimediali molto suggestive e minimali (fumetti, fotografie, montaggi, animazioni digitali, film tutti interagibili) dall'altra evocano l'inquietudine ed il senso di smarrimento del protagonista che ci rimane assente; sono piccolissimi audiovisivi che parlano della sua inadeguatezza alla vita in un’X-city qualunque, un vuoto agglomerato urbano odierno.
'Days in a Day' espone infatti una tesi semplice e molto precisa: gli esseri umani non sono adatti a vivere nel formicaio delle città moderne. "I would never have imagined to belong to an insects society" dice il protagonista senza volto che potrebbe rappresentarci tutti; “sono un primate, cosa ci faccio in un formicaio?”; prodotto senza vita di un sistema impersonale e senz’anima. L’opera, pur non cercando un impatto politico, ha comunque una valenza etica precisa nella descrizione di questa solitudine urbana dove il culto dell’individualismo porta solo alienazione e stress, dove i giorni sono tutti uguali e perciò fuori dal Tempo (Giorni in un Giorno) e dove la malinconia è la colonna sonora più forte. L'audio è molto curato, ottenuto dall'autore e da Jerome Kerriuel partendo da campionamenti di piano e di piccoli pattern ritmici che spesso sembrano suoni sospesi, senza sviluppo; molto suggestiva poi la selezione di pezzi per le singole scene.
Per chi volesse, ecco il link per questo suggestivo e minimale viaggio multimediale in una città senza nome ma che tranquillamente potrebbe appartenerci.
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