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lunedì 2 aprile 2012

Warhol rifiutato e ritrovato

Negli anni '50, le opere di Warhol venivano rifiutate dal Moma. Nel 1956, quando ancora era illustratore, Andy aveva fatto una collettiva al Moma e provò a entrare nella collezione lasciando alcune opere della serie sulle scarpe, oggi tra le più richieste sul mercato perchè  tutte originali e uniche e non serigrafie. Certo, i tempi e il gusto erano differenti ma osservare questo documento col senno di poi non può che incuriosire e spiazzare.


E' invece di oggi, 3 aprile, la notizia di un disegno inedito del 1930 di Andy Warhol acquistato per cinque dollari a Las Vegas in un mercatino dell'usato. Il disegno, secondo gli esperti, vale circa due milioni di dollari. Infatti si è rivelata autentico (nonostante alcuni studiosi abbiano manifestato qualche dubbio). Il fortunato acquirente è un uomo d'affari inglese che ha detto di aver comprato il disegno da un tossicodipendente (!) la cui zia si era presa cura dell'artista quando era piccolo. Gli esperti ritengono che Warhol abbia disegnato l'illustrazione quando aveva 10 o 11 anni. Il disegno raffigura l'attore e cantante Rudy Vallèe, famoso negli anni Trenta, e porta la firma «Andy Warhol» be visibile in fondo sulla destra (nella foto, il disegno). Sempre secondo gli esperti, il disegno d'infanzia di Warhol può addirittura essere considerato come uno dei primi esempi di Pop Art americana, il movimento per cui l'artista stesso divenne famoso qualche decennio dopo. L'uomo d'affari inglese ha detto che non ha alcuna intenzione di vendere il prezioso disegno, bensì di volerlo mettere in mostra quanto prima. Nel frattempo, il nove maggio, sarà in vendita da Sotheby's a Londra, insieme con altre opere, un celebre capolavoro di Warhol: Double Elvis, ovvero una serigrafia-tributo a Elvis Presley, icona del rock'n'roll. Valore stimato, tra i trenta e i cinquanta milioni di dollari. Il record fissato da un'opera di Warhol ammonta comunque a settanta milioni di dollari: a questa cifra fu venduto Green Car Crash, della serie Death and Disaster, nel 2007, all'apice della crescita del mercato dell'arte contemporanea.

Al di la del dato storico, comunque, chi pagherebbe 2 milioni per un disegno così?



mercoledì 9 giugno 2010

Un museo sulla Luna in un chip

Il museo d'arte contemporanea più piccolo dell'universo starebbe sulla Luna e sarebbe contenuto in un chip trasportato clandestinamente dall'Apollo 12 nel 1969. Questo chip conterrebbe sei opere tra schizzi e bozze di Andy Wahrol (il fallo), Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, David Novros e John Chamberlain.

Durante gli anni 1960, Myers – insieme a centinaia di altri artisti di New York – avrebbe lavorato con gli ingegneri di Bell Labs ad alcuni «esperimenti» del programma Arte e Tecnologia. Secondo le prove raccolte dalla PBS, il programma dei Bell Labs prevedeva la riduzione di bozze e schizzi d'arte e il successivo inserimento all'interno di un chip rettangolare in ceramica grande un centimetro circa. I due ingegneri a capo del programma, come in tutti i gialli che si rispettino, sono deceduti. Ma uno di questi chip, del quale Myers e altri avrebbero delle copie, sarebbe stato imbarcato di nascosto sull'Apollo 12, con l'intento di lasciarlo sulla Luna a missione compiuta. «Per noi, in quei giorni – ha raccontato Myers –, lo sbarco luna era la cosa più eccitante mai avvenuta. Gli artisti volevano solo essere parte di essa». Lo stesso Myers è uno dei sei artisti che insieme a Warhol, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, David Novros e John Chamberlain, avrebbero realizzato le opere. I rappresentanti di Oldenburg e Chamberlain hanno confermato a usa Today che gli artisti da loro rappresentati avrebbero contribuito al progetto. (fonte: artestetica)



sabato 15 maggio 2010

Andy e noi


Da Sotheby’s si è svolta un asta che aveva come protagonista l’opera di Andy Warhol, Autoritratto, che è stata venduta alla modica cifra di 32,5 milioni di dollari. La vendita dell’opera è stata un vero successo, anche perché non ci si aspettava che raggiungesse una tale cifra.
L’opera è del 1986, è stata realizzata un anno prima della sua morte (ed in effetti quasi richiama una vanitas) il che fa di quest’opera, uno degli ultimi lavori del padre della Pop Art.
L'asta è stata da record in tutti i sensi: è stato venduto anche il quadro di Mark Rothko Senza titolo per 31,4 milioni di dollari e Untitled di Cattelan, il  suo autoritratto mentre sbuca da un pavimento ed entra nel museo, sancendo il nuovo record per un artista italiano contemporaneo vivente.
In onore di Andy riporto queste sue celebri frasi sull'arte prese dal sito Globartmag:


Un artista è colui che produce cose che le persone non hanno bisogno di possedere.
Non prestare attenzione a quello che scrivono su di te, misuralo in centimetri.
La morte e la cosa più imbarazzante che possa capitarti perchè qualcun’altro deve occuparsi di tutti i dettagli.
Un giorno chiunque sarà famoso per 15 minuti.
Sono una persona profondamente superficiale.
Mi piacciono le cose noiose.
Adoro Los Angeles e amo Hollywood, sono entrambi fantastiche e tutto li è di plastica. Ma io amo la plastica, voglio essere di plastica.
Ho chiesto suggerimenti creativi a 10 o 15 persone. Alla fine una mia amica mi ha detto: “Cosa ti piace di più?” ecco perchè ho iniziato a dipingere i soldi.
Se guardi una cosa per un lungo periodo di tempo, essa perde totalmente il suo significato.
Mi piacerebbe non andare agli happening solo se fossi sicuro di sapere esattamente cosa succede nei posti dove non vado. E mi piacerebbe starmene seduto a casa e guardare ogni party a cui sono stato invitato su di un monitor nella mia camera da letto.
Se volete sapere di più su di me, guardate sulla superficie dei miei dipinti e dei miei films e li mi troverete. Non c’è niente oltre questo.
Non è la vita una serie di immagini che cambiano mentre si ripetono?
Sarebbe molto bello reincarnarsi in un grande anello sul dito di Liz Taylor.
Sono i film che mandano avanti l’America,fin da quando sono stati inventati. I film ti dicono cosa fare, come farlo, quando farlo e quali sentimenti provare.
Far soldi è arte e lavorare è arte e fare affari è la migliore arte possibile.
Una volta diventato Pop non vedrai più un segnale stradale ed una strada allo stesso modo di prima. E quando avrai imparato a pensare pop non sarai più in grado di vedere l’America allo stesso modo di prima.

mercoledì 10 febbraio 2010

Velvet Underground and Nico – La copertina

THE VELVET UNDERGROUND & NICO del 1967 è un album leggendario in tutti i sensi; con questi nasceva il rock alternativo e la pop art, grazie al lavoro grafico di Andy Warhol, diventava effettivamente arte di consumo in quanto applicata ad un oggetto che avrebbe avuto una grandissima vendibilità e eco.
La prima, rarissima, copertina del disco su sfondo bianco è in completa sintonia col carattere provocatorio di Warhol il quale aveva realizzato una banana gialla dall’esplicito riferimento sessuale. Si invitava l’ascoltatore a sbucciare la banana (“peel slowly and see“, come detto) per scoprire, effettivamente, una polpa rosa shocking, “il frutto del desiderio”.

Si racconta che i dipendenti della Verve fossero stati impegnati per settimane ad applicare diligentemente a mano gli adesivi con la buccia sulle cover. Visti i costi di produzione la copertina “sbucciabile” viene usata solo per la prima tiratura, rendendola pezzo da collezione di grande valore. Nelle stampe successive la firma di Warhol sarà sostituita dal nome della band.

Ecco le due versioni con la copertina “sbucciata”:

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