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mercoledì 14 marzo 2012

Caravaggio e il paesaggio

E' cosa nota che Caravaggio non dipingesse paesaggi, preso esclusivamente dal corpo umano e dai rapporti di luce ed ombra dai quali far percepire l'irrompere del divino nella realtà. Ciononostante in alcune tele inserisce brani paesaggistici che ci raccontano di un pittore attento anche al dato naturalistico e atmosferico. Sono piccoli brani, scorci di luoghi catturati al tramonto o di notte,  paesaggi “alla veneta”, con evidenti ascendenze giorgionesche di indubbia poeticità. Del resto nella famosa lettera del marchese Giustiniani sui generi della pittura, Discorso sulla pittura, il paesaggio, "Saper ritrarre una cosa grande, come una facciata, un'anticaglia, o paese vicino o lontano" sta al settimo posto su dodici. Di seguito ho estratto dalle opere questi brani per mostrarli in sequenza.

dal Riposo durante la fuga in Egitto

da Il sacrificio di Isacco



da La conversione di Saulo (Odelscalchi)

da L'estasi di San Francesco

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