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giovedì 17 luglio 2014

Casa Batllò animata

A volte un'animazione riesce a rendere, a livello di percezione, più di molti saggi e questo video ricrea perfettamente l'idea di architettura organica e ispirata dalla natura che aveva Gaudì.

mercoledì 5 giugno 2013

L'architettura sacra oggi

E' recente la polemica di Paolucci contro le nuove chiese delle periferie romane che "sembrano magazzini". La Chiesa ha perso la capacità di cercare “la bellezza” negli edifici di culto? E ancora, cosa è successo dal Concilio Vaticano II in poi? Si parte da queste domande per esplorare in una nuova puntata di hang-out su Aleteia le tendenze culturali odierne e i rapporti tra architettura e pittura contemporanee. Ospiti per l'occasione: il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e sovrintendente dei Beni Artistici della Santa Sede; Rodolfo Papa, pittore e storico dell’arte; e l'architetto Ciro Lomonte. Conduce la giornalista di Radio Vaticana e presentatrice RAI, Benedetta Rinaldi.

martedì 19 febbraio 2013

L'altra lingua degli italiani

Il programma di RaiEducational, in collaborazione con Fondazione Napoli Novantanove Onlus, è dedicato alla storia dell'arte e si propone di discutere il ruolo epistemologico ed euristico della disciplina attraverso otto lezioni magistrali di maestri come Salvatore Settis, Antonio Pinelli, Chiara Frugoni, Francesco Caglioti, Tomaso Montanari, Vittorio Gregotti, Michele Mariotti e Vincenzo De Vivo.



Un gran­dis­simo sto­rico dell’arte ita­liano, Ro­berto Lon­ghi, ha scritto che «ogni ita­liano do­vrebbe im­pa­rare da bam­bino la sto­ria dell’arte come lin­gua viva, se vuole aver co­no­scenza in­tera della pro­pria na­zione». Eb­bene, agli sto­rici dell’arte spetta pro­prio que­sto com­pito: far sì che ogni ita­liano, di ogni re­gione e li­vello so­ciale e cul­tu­rale, torni a sen­tire pro­prio il pa­tri­mo­nio ere­di­tato dai pa­dri. Se vo­gliamo che gli ita­liani tor­nino a eser­ci­tare dav­vero la loro piena so­vra­nità di cit­ta­dini, dob­biamo aiu­tarli a riap­pro­priarsi delle loro chiese, delle loro piazze, delle loro cam­pa­gne: di un Paese la cui uni­cità con­si­ste nelle den­sità di un pa­tri­mo­nio ar­ti­stico dif­fuso in di­stri­ca­bile dal pae­sag­gio ur­bano e na­tu­rale in cui è an­dato in­fi­ni­ta­mente stra­ti­fi­can­dosi in mil­lenni di sto­ria glo­riosa» (Il programma dei Martedi dell'Arte).

I Martedì dell’arte, 8 lezioni napoletane sono state organizzate dal Prof. Tomaso Montanari e dalla Fondazione Napoli Novantanove e si sono svolte a Napoli nei mesi di ottobre e novembre 2012 nel Teatrino di Corte di Palazzo Reale. Tra i relatori: Salvatore Settis, Antonio Pinelli, Chiara Frugoni, Francesco Caglioti, Vittorio Gregotti, Michele Mariotti e Vincenzo De Vivo, nonché lo stesso Tomaso Montanari, hanno incantato, con “L’altra lingua”, quella della storia dell’arte, il pubblico numeroso di studiosi, studenti, docenti, e semplici curiosi e appassionati accorsi ad ascoltare relatori provenienti da ogni parte del Paese (Corriere.it).

A questo ciclo di lezioni era associato un Concorso per le scuole per l’anno scolastico 2012-2013: «Il Concorso Nazionale L’altra lingua degli italiani, l’arte figurativa, il paesaggio e l’identità nazionale si rivolge a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Gli studenti e docenti partecipanti, sono invitati a svolgere un lavoro di ricerca di gruppo che illustri, con immagini, musica e un parlato, un monumento individuato (artistico o naturale: una chiesa, un palazzo, una piazza, una via, un tratto di costa o un ‘brano’ di campagna) particolarmente legato all’identità storica e civile della loro comunità, e dovranno comunicare (anche nell’accezione etimologica di ‘render comune’, cioè di far sentire come un bene comune) le ragioni e la forza della loro scelta» (Corriere del Mezzogiorno).

Le 8 lezioni su L’altra lingua degli italiani andranno in onda televisiva da sabato 16 febbraio a sabato 6 aprile su RAI SCUOLA canale 146 del digitale terrestre (Canale 806 di SKY e Canale 33 di TIVU'SAT e in diretta streaming on line su www​.scuola​.rai​.it). Ogni le­zione verrà re­pli­cata nella gior­nata de­di­cata in base ai se­guenti orari: 11:30/ 15:30/ 19:30/ 23:30.

Di se­guito il ca­len­da­rio della pro­gram­ma­zione televisiva:
  • Sal­va­tore Set­tis: Per­ché nac­que la sto­ria dell’arte (da Po­li­cleto a Va­sari)
    16 feb­braio 2013
  • An­to­nio Pi­nelli: Chiese e mo­schee, cro­ciati e pel­le­grini, mi­granti e mer­canti: la no­stra iden­tità me­tic­cia nel ‘mel­ting pot’ me­di­ter­ra­neo
    23 feb­braio 2013
  • Chiara Fru­goni: La prima rap­pre­sen­ta­zione del Buon Go­verno e la fon­da­zione dell’identità ar­ti­stica e spi­ri­tuale ita­liana
    2 marzo 2013
  • Fran­ce­sco Ca­glioti: ‘La Te­sta Ca­rafa’ e il mito del poeta Vir­gi­lio, mago e pro­tet­tore di Na­poli
    9 marzo 2013
  • To­maso Mon­ta­nari: Arte di Stato e li­bertà dell’artista: Las Me­ni­nas di Ve­la­z­quez
    16 marzo 2013
  • Vit­to­rio Gre­gotti: Lin­guag­gio e so­cietà ci­vile nell’architettura ita­liana dell’ultimo mezzo se­colo
    23 marzo 2013
  • Vin­cenzo De Vivo e Mi­chele Ma­riotti: La fun­zione ci­vile della mu­sica clas­sica e dei suoi luo­ghi. La Tra­viata
    30 marzo 2013
  • To­maso Mon­ta­nari: La glo­ria e la fama ita­liana. Arte fi­gu­ra­tiva e iden­tità na­zio­nale
    6 aprile 2013

 

lunedì 18 febbraio 2013

Lo sguardo di Michelangelo

Michelangelo Antonioni (1912-2007) è uno dei padri della modernità cinematografica. La sua opera ha oltrepassato i confini della settima arte: è stata profondamente ispirata dalle arti figurative e ha esercitato a sua volta su di esse un notevole ascendente, come sul cinema di ieri e di oggi. Tra i suoi ultimi lavori Lo sguardo di Michelangelo è un cortometraggio del 2004 che indaga con l'occhio della macchina da presa e un'assoluto silenzio il Mosè di Michelangelo a San Pietro in Vincoli. Splendida fotografia, attenzione per i più minimi dettagli e sostanzialmente un profondo e intimo amore per l'opera d'arte

Lo Sguardo di Michelangelo (Michelangelo Antonioni, 2004, KINOTE) from jeanne dielman on Vimeo.

mercoledì 2 gennaio 2013

Caravaggio a Roma

Attraverso un viaggio onirico, storico, emozionale, il più grande pittore del ‘600 percorre i saloni della mostra rivisitando se stesso, la sua opera, i suoi ricordi, la sua vicenda di artista e di uomo.

Un documentario ad altissima definizione ci porta nelle fibre di ogni singolo dipinto del grande maestro, mentre ci porta in un viaggio unico e irripetibile dentro le fibre di un’anima sconosciuta a molti.

Nella prima parte della docufiction Ivan Franek interpreta Caravaggio.


La docu-fiction “Caravaggio a Roma” prende le mosse dalla mostra organizzata alle Scuderie del Quirinale nel 2010 sulle opere diMichelangelo Merisi in arte "Caravaggio", pittore italiano nato a Milano il 29 settembre 1571 e morto a Porto Ercole il 18 luglio 1610. Il film è stato realizzato in occasione dei quattrocento anni dalla morte di Michelangelo Merisi.

giovedì 22 marzo 2012

2Video

2Video è una rassegna trasversale di video d'artista ospitata sul sito UNDO. E' un progetto che abbina ogni settimana due nuovi video d'artista accomunati da una parola, producendo ulteriori slittamenti di senso. Una rassegna in progress dal 2007 aperta al contributo di più curatori affascinante per la percezione simultanea di immagini e impressioni, risemantizzazioni della parola scelta e creazione di nuovi significati. Da vedere tutti.


sabato 11 febbraio 2012

Picasso di Luciano Emmer

Picasso è un documentario cortometraggio del 1954 diretto da Luciano Emmer e basato sulla vita del pittore spagnolo Pablo Picasso. In questo documentario, trasmesso da Rai Storia, si trovano molti spezzoni di quel film. Entrambe le parti sono girate a Vallauris Golfe-Juan. A Vallauris, piccola cittadina della Provenza, Picasso scopre la ceramica. Vi produce più di 4000 opere nell’Atelier du Fournas. Fa dono alla città della scultura “L’uomo con l’agnello” sulla piazza del villaggio e sceglie la cappella romanica di Vallauris per installarvi l’importante affresco “La guerra e la pace”. Ciò che più colpisce è l'intima natura del disegno, il concetto della mano come prolungamento dell'idea che, senza ripensamenti o interruzioni, riesce a delineare con impressionante sinteticità le forme e le costruzioni. Picasso, forse l'ultimo grande disegnatore della storia dell'arte, non parla mai in questi fotogrammi ma agisce creando e proprio nel gesto della creazione che si può ritrovare tutto il suo mondo. Merito, naturalmente, va dato alla sensibilità di Emmer, sempre affascinata dal mondo dell'arte, nel saper raccontare la poetica dell'artista, mai invasivo con la telecamera, attento a cogliere ogni sfumatura e azioni. Splendide le musiche di Roman Vlad. Il secondo video, invece, è la prima parte di un'altro interessante documentario realizzato per la mostra di Picasso a Salerno nel 2005 curata da Massimo Bignardi e che contiene molti spezzoni storici.




martedì 20 dicembre 2011

Transfunzionalità


Termine nuovo per un concetto ormai acclarato per l'arte contemporanea degli ultimi 30 anni. E' il caso del nuovo libro di Marco Tonelli THE ART HORROR PICTURE SHOW Dalla Transavanguardia alla Transfunzionalità. La nascita dell’Arte contemporanea come provocazione, i suoi illustri critici e difensori, la Transavanguardia italiana, il MAXXI di Roma, i Supercollezionisti internazionali, i curatori alla moda, gli artisti oltre i limiti dell’arte. Un libro sfrontato, discorsivo, argomentato e polemico sull’Arte contemporanea, valutata per la prima volta secondo una nuova chiave interpretativa e di estrema attualità: la Transfunzionalità.
Un libro che è una cruda radiografia di un fenomeno, quello appunto dell’Arte contemporanea, che non sa più distinguersi dal mondo dei media, della cronaca e della pubblicità e che è oramai costretto a confessare la verità sulle sue reali funzioni nella società contemporanea. Ma cosa ha voluto intendere l’autore con il concetto di Transfunzionalità nell’arte? "Un oggetto comune diventato opera d’arte semplicemente per essere stato spostato dal suo contesto originario e che va quindi analizzato e motivato secondo il sistema dell’arte".


domenica 18 dicembre 2011

Le stelle di Van Gogh tra arte e astronomia e tutti i notturni: i colori della notte

Mi ero sempre chiesto quale fosse la cultura figurativa che avesse ispirato quel sorprendente quadro che è la "Notte stellata di Van Gogh", forse il suo unico lavoro pienamente simbolista. Questo interessante articolo lo spiega analizzando altri notturni di Vincent. Alla fine voglio aggiungere altre mie proposte e la quasi completa serie di notturni di Van Gogh, i quadri secondo me più poetici e suggestivi dove il colore si scontra con l'oscurità ed esce fuori da un completo ricorso ad un'immaginazione cromatica antinaturalistica ed emozionale.

«...guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?».

Queste parole, scritte da Vincent in una delle famose lettere al fratello Theo, sono un'ulteriore conferma del fascino che quei "puntini luminosi" esercitavano sul pittore, ma basta guardare le sue opere per capirlo. Molti dei suoi quadri sono costellati di "puntini luminosi" sospesi nel blu e nel nero della notte che all'occhio inesperto e intento a soffermarsi sui dettagli possono anche sembrare messi lì a caso dalla fantasia dell'artista, ma non a quello di un esperto più avvezzo a guardare l'insieme. I "puntini luminosi" che Van Gogh vorrebbe ancor "più accessibili" sono stati infatti oggetto di un attento studio da parte sua che oggi a distanza di decenni suscita l'interesse degli scienziati.

Prendiamo ad esempio la Notte stellata sul Rodano, uno dei suoi quadri più celebri. Quando iniziò a lavorarci nel 1888, cioè prima di incontrare Paul Gauguin, Van Gogh si trovava già nella città di Arles, dove tra le sponde del fiume Rodano scoprì un punto adatto per rappresentare un soggetto che lo rende particolarmente felice. «Sto lavorando [...] a uno studio del Rodano, della città illuminata dai lampioni a gas riflessi nel fiume blu. In alto il cielo stellato con il Gran Carro, un luccichio di rosa e verde sul campo blu cobalto del cielo stellato, laddove le luci della città e i suoi crudeli riflessi sono oro rosso e verde bronzeo...», scrive infatti il pittore. Dettagli come questi attirano sempre l'attenzione di critici e curiosi che amano mettersi alla caccia del luogo e dell'esatto punto di osservazione da cui un artista realizzò un suo dipinto. Nel mondo dell'arte uno dei dibattiti più accesi in questo senso riguarda, ad esempio, il luogo in cui posò Monna Lisa quando Leonardo la ritrasse nel celebre dipinto. Tuttavia, nel caso dei cieli stellati di Van Gogh a interessare, oltre alle coordinate spaziali, sono anche quelle temporali. 


Per quanto riguarda in particolare La notte stellata sul Rodano, l'astronomo italiano Gianluca Masi è riuscito a stimare l'esecuzione del quadro in una notte compresa tra il 20 e il 30 settembre 1888 alle ore 22;30 grazie a uno studio accurato della posizione dei "puntini luminosi" dipinti da Van Gogh e nonostante un piccolo errore: la costellazione dell'Orsa Maggiore, rappresentata sopra le luci della città, appare infatti deformata, cosa che fa supporre una pausa di almeno quaranta minuti nell'esecuzione dell'opera, essendo il cielo notturno mutato col trascorrere del tempo. Forse il pittore si è dedicato ad altro, per poi riprendere il lavoro e fissare "erroneamente" le rimanenti stelle in una posizione diversa, fatto sta che questo particolare rende difficile ricostruire l'orario e la data esatte dell'esecuzione dell'opera. A questo si aggiunga poi anche la scoperta sempre da parte di Masi di una sorta di licenza artistica che Van Gogh si è preso raffigurando la costellazione in un punto diverso da quello reale, cioè in direzione sud-ovest piuttosto che a nord.

Studi simili sono stati fatti anche su Notte stellata, dipinto da Van Gogh l'anno successivo mentre si trova ricoverato presso la clinica psichiatrica di Saint-Rémy-de-Provence, sempre nel sud della Francia. Qui, il cielo che sovrasta Saint-Rémy e le Alpilles sullo sfondo, è rappresentato con vorticosi movimenti di colore un omaggio, forse, alla galassia Vortice M51 disegnata da Lord Rosse nel 1845 col telescopio più grande dell'epoca. Lord Rosse eseguì pionieristici studi astronomici e riuscì a risolvere in stelle alcune "nebulose a spirale", di cui all'epoca non si conosceva la natura e oggi sappiamo trattarsi di galassie a spirale. La prima galassia risolta in stelle fu M51, ed i suoi disegni della galassia assomigliano molto alle fotografie moderne (oggi M51 è nota come Galassia vortice). Riguardo ad esso Van Gogh scrive: «...come se il cielo, passando attraverso i suoi gialli e i suoi azzurri, diventasse un irradiarsi di luci in moto per incutere un timor panico agli umani che sentono il mistero della natura.» E tra i gialli e gli azzurri del firmamento s'identifica facilmente la luna all'ultimo quarto, una stella bianca vicino l'albero in primo piano (Venere) e la costellazione dei pesci. Grazie ad un software astronomico è stata identificata la data di esecuzione dell'opera nelle ore che precedono l'alba del 23 maggio 1889, difatti se si confronta la disposizione dei corpi celesti, la fase e l'altezza della luna ci si accorge che il cielo è il medesimo.


Lord Rosse - disegno della Galassia a Spirale




Sopra una galassia dall'opera Astronomia per amatori di Camille Flammarion, altra fonte di ispirazione. Per la Notte stellata propongo comunque altre ipotetiche influenze, tra queste di certo la grafica giapponese e forse l'arte megalitica.

Hiroshige - gorgo
Blocchi megalitici di Newgrange

Con lo stesso principio lo staff texano di Donald Olson alcuni anni fa ha studiato invece un altro quadro di Van Gogh, Luna che sorge (qui il suo articolo). In esso la campagna di Saint-Rémy appare in primo piano, e nello sfondo la luna piena che sorge sulle Alpilles. La posizione della luna ha fatto ipotizzare due possibili date di esecuzione: il 16 maggio e il 13 luglio. Tuttavia, secondo Olson dai covoni di grano rappresentati nel quadro, la seconda data è quella più certa: l'opera infatti è stata rappresentata alle ore 21;08 del 13 luglio 1889.


In Strada con cipressi e cielo stellato Van Gogh ha dipinto un allineamento di pianeti identificato nel 1988 da sempre da Donald Olson. Nel cielo si staglia un cipresso e per sfondo appaiono due puntini luminosi in compagnia della Luna. Egli è riuscito a identificare i pianeti Mercurio e Venere ben visibili al tramonto in quel periodo; ciò che il pittore ha rappresentato, quindi, è una congiunzione di pianeti avvenuta il 20 aprile 1890 tra le 19 e le 20 di sera.


La composizione fu una delle ultime eseguite a Saint Remy, poiché un mese dopo egli si sarebbe trasferito aAuvers-sur-Oise a trenta chilometri da Parigi. Qui dipinse una casa Bianca che ha destato ancora una volta l’attenzione dello staff di Olson. Su quest’opera Van Gogh scrive: «…una casa bianca nella vegetazione con una stella nel cielo notturno e una luce arancione sulle finestre [...] e una nota di tetro rosa.» Questo dipinto infatti si chiama Casa bianca di notte, ove domina in alto la luce di Venere che ha permesso a Olson di datare l’opera il 16 giugno 1890 ore 20, ossia sei settimane prima del suicidio dell'artista olandese. 


Queste scoperte avvenute un secolo dopo la sua morte hanno indubbiamente svelato l'istante temporale di alcune opere, nonché il valore di una tonalità, di un segno grafico o di un contrasto di colore; tuttavia non saremo mai in grado di svelare la ragione che spingeva Van Gogh a rappresentare su tela quei "puntini luminosi" incisi, appunto, come su di una cartina geografica in cielo.


E di seguito gli altri notturni del maestro, non solo di esterni ma anche di interni.












Il tema della sera e della notte percorre, come tratto comune, tutta l’opera di Van Gogh. L’artista vedeva la sera e la notte come momenti di raccoglimento e creatività, particolarmente adatti alla riflessione sugli eventi della giornata, e perciò «lavorava molto volentieri in queste ore buie che gli davano energia e ispirazione». Van Gogh «vedeva le travolgenti, inarrestabili forze della natura nello spazio aperto, sotto l’immenso cielo, quelle forze che rievocavano la sensazione dell’eternità dell’esistenza e nelle quali l’uomo poteva trovare conforto alla durezza del mondo».

Un bellissimo video-educational su uno dei quadri più famosi della storia dell'arte recente: la Notte Stellata di Vincent Van Gogh

martedì 15 marzo 2011

Prima conferenza stampa di presentazione della Biennale (Video)

La prima conferenza stampa di presentazione della 54ma Esposizione Internazionale d'Arte: Illuminazioni. Un po' di numeri: prima di tutto sui tagli ai finanziamenti, poi su artisti e iniziative. Le nuove geografie dei Padiglioni Nazionali, che registrano i sommovimenti politici del momento. La drammaturgia della curatrice Bice Curiger, le domande dei giornalisti e le mosse egocentriche dei grandi assenti... Per fare un po' di luce sull'evento d'arte made in Italy piu' importante e discusso, vi proponiamo il documento video integrale della presentazione ufficiale a Roma. Su Undo.net.

E altri articoli:


Perchè la Biennale di Sgarbi è una guerra persa in partenza

lunedì 28 febbraio 2011

Writers

Dal sito L'infiltrato questo bel corto sull'ambiente romano dei writers, girato a Roma nel 2009 da Lidia Petaccia.

Writers from redazioneinfiltrato on Vimeo.

venerdì 2 aprile 2010

Digital Life - Video e catalogo

A quasi un mese dall'innaugurazione la mostra DigitalLife all'ex-mattatoio sta ricevendo consensi unanimi, forse per la ventata di novità che ha portato nell'ambiente artistico romano. Come si legge dal catalogo infatti:

L’esperienza della digital life ha del resto radici profonde che si innervano coerentemente nel pensiero contemporaneo. Essa risale infatti a quel cosiddetto “sentire artificiale” che il filosofo Mario Perniola, già quindici anni orsono, riuscì a cogliere nei suoi tre aspetti fondamentali: in primo luogo, nella virtualizzazione della materialità e nell’animazione degli oggetti e delle immagini. L’una e l’altra causate da quella inversione per cui, da un lato gli esseri umani diventano sempre più capaci di espandere la loro potenzialità espressiva, dall’altro il mondo inorganico sembra coadiuvare l’uomo nella sua percezione degli eventi. Perniola definì questo fenomeno “effetto egizio”, riferendosi alla compiuta reificazione dell’umanità e alla conseguente sensibilizzazione dell’ambiente. In secondo luogo assistiamo a un allargamento e a una dilatazione dello spazio. È il fenomeno dell’esteriorizzazione, per cui tutto è superficie, tutto è abito, tutto è esterno. Nell’impossibilità di penetrare in un interno, continuiamo a trovare paesaggi, superfici, tessuti. In questo senso la digital life avrebbe origine da quella sensibilità barocca che Gilles Deleuze descrisse molto bene nel saggio “La piega”, che era appunto dedicato allo studio del barocco. Ma il momento più importante è il terzo, ossia quello di un sovrainteressamento di tipo emozionale che non appare utilitario, bensì legato al raggiungimento di uno scopo o alla realizzazione di un progetto. Il filosofo Wittgenstein parlava di una epoché colorata ed intensa, allorché qualcosa viene percepito sotto un nuovo aspetto che non si era colto prima: vedere cioè in modo differente.
 
Posto un bel video-documentario realizzato da Dillinger.it mentre, cliccando sulla locandina, è possibile scaricare il catalogo ufficiale.
 


mercoledì 27 gennaio 2010

The Kiss

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Carrie Schneider – The Kiss (2007)

magritte_lovers2

Matisse – Gli amanti II


Denise Callender, Neil Hunt, Kye Wilson

domenica 15 novembre 2009

Alterazioni Video – Sinfonia n.1

Che cos’e’ Alterazioni Video?
Alterazioni Video e’ un organismo, un network, una società per Azioni, un’attivita’ commerciale, un bilocale di 25 metri quadrati, un nome sbagliato che viene voglia di cambiare, una scusa per non mettersi a lavorare per l’ennesima stagione, un progetto di comunicazione fastidiosa, un contenitore di progetti improponibili o bocciati e soprattutto un’idea per iniziare.

Leggo questa definizione da un bell’articolo su exibart (fonte) e mi soffermo sul loro ultimo lavoro Sinfonia n.1, una performance multimediale basata sulla comunicazione della gioia. L’opera dalla struttura di una sinfonia è un insieme di azioni caotiche e diverse ripetute in loop attraverso la sincronia digitale, il materiale che si trova sulla scena e la teatralità che conferisce all’azione una durata. Simpaticamente colpito dalla loro performance posto il video e rimando al loro sito per ulteriori informazioni.

http://www.alterazionivideo.com/index.php


venerdì 13 novembre 2009

Marilyn Minter tra Madonna e Bataille

 

Marilyn Minter in her Soho studio, New York, 2009

Marilyn Minter (Shreveport, 1948) è una pittrice, scultrice e fotografa statunitense, che attualmente risiede e lavora a New York; i suoi lavori presentano spesso temi crudi di sessualità e pornografia mescolati con un pizzico di trasgressione, ironia e glamour. L’artista lavora sul corpo e sul dettaglio e facendo questo cerca, attraverso l’ossessivo ricorso a tagli parziali e ravvicinati, di spiazzare l’osservatore. La sua ultima installazione video Caviar Green Pink (2009) è stata scelta da Madonna come video di apertura del suo Sticky & Sweet tour a Londra. L’opera di otto minuti ad alta definizione, girata con lenti macro, è un’allucinante, sensuale e voyeuristico lavoro: le lingue mescolato lo zucchero colorato con la saliva e spargendo il colore su tutta la superficie di vetro è come se simulassero la pittura.

Il mondo che l’artista prende in esame è sempre quello femminile del quale offre, con visioni frammentarie, un diverso punto di vista non immune da un certo ricorso all’astrazione; il fascino del corpo si associa pertanto al perturbante e all’informe tanto che ritengo in questo senso vi sia un forte legame con Bataille. Il surrealista francese, nella sua celebre rivista Documents, in diversi articoli parla di attrazione e repulsione, del gusto del disgusto, verso immagini che mostrano in maniera esplicita elementi ripugnanti o forme osservate troppo da vicino. Bataille è il primo che associa l’erotismo e il sacro, il puro e l’immondo, la forma e l’informe. Essendo più espliciti lo scrittore considera la bocca un buco come l'ano e vede il corpo come tubo con due orifizi, anale e boccale: le narici, gli occhi, le orecchie, il cervello rappresentano le complicazioni dell'orifizio boccale; il pene, testicoli, o gli organi femminili che corrispondono a loro, sono le complicanze dell’anale. Funzioni escretorie come sputi, tosse, sbadigli, rutti, starnuti, lacrime, ma anche baci, sono quindi tutte forme di scarico escremenziale svelando l’informe che abbiamo dentro.

Vedi: Idols/Ordures: Inter-repulsion in Documents’ big toes.

Pertanto, tornando alle immagini delle bocche, trovo che l’antecedente sia da trovare proprio nei lavori fotografici di Jacques-André Boiffard per la rivista Documents. La celebre Bocca del 1929, corrispettivo visivo delle teorie di Bataille, è l’antenata dei lavori di Minter i quali, pur superficialmente cool e modaioli, non possono nascondere questi fattori perturbanti.

Jacques-André Boiffard, Mouth , Documents No5, 1929

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