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mercoledì 4 giugno 2014

mercoledì 2 ottobre 2013

Banksy a New York

Bansky è arrivato a New York, l'annuncio è pubblicato dallo stesso artista sul suo sito internet. Come una grande galleria tutta a sua disposizione, la Grande mela ospiterà quindi la prossima 'mostra' del geniale quanto misterioso street artist britannico che, per un mese, soggiornerà a Manhattan e dintorni per realizzare i suoi capolavori sui muri della città. Bansky ha già tracciato il primo graffito della serie "Better out than in" ("Meglio fuori che dentro") al 18 di Allen Street, tra il Lower East Side e Chinatown. Accanto a ogni opera anche un numero di telefono da chiamare per ascoltare una voce registrata che spiega, proprio come l'audioguida in un museo, il suo significato e il metodo con cui è stata disegnata.


mercoledì 19 settembre 2012

Invader invade lo spazio

Il famosissimo Street Artist Invader, attivo da più di un decennio nelle città del pianeta con le sue iconiche piastrelle colorate a mosaico con sopra i famosi alieni del videogame “Space Invaders”, apparso recentemente anche nel film di Banksy Exit through the gift shop, probabilmente è tra gli artisti più conosciuti al mondo. Lo Street Artist un mese fa  ha realizzato un dispositivo per spedire le sue piastrelle nello spazio simulando una vero e proprio viaggio interplanetario. Il pallone, partito da Miami e dotato di fotocamera ha prontamente scattato queste splendide foto prima di tornare a terra. C’è da rimane a bocca aperta ammirando il pezzo in orbita nella stratosfera terrestre, inoltre sembrerebbe che ulteriormente alle immagini ci sia in uscita anche un film-documentario sul pezzo.





sabato 7 gennaio 2012

Milo-project

Un nuovo street artist francese, Milo Project, che gioca col contesto urbano e con l'inserimento di elementi surreali nel contesto cittadino, seguendo una pratica ormai acclarata nel mondo della street art contemporanea. Interessanti progetti tipo quello sulle frecce, su interruttori aleatori o sul manichino appeso che sa molto di Cattelan.




sabato 17 dicembre 2011

Ultime di Banksy

L’ultima opera del misterioso street artist britannico Banksy si chiama Cardinal Sin ed è stata installata ieri nelle sale della Walker Art Gallery di Liverpool, in mezzo alle altre opere seicentesche del museo, dove resterà come deposito a tempo indeterminato. Il bersaglio polemico dell’artista, che in questi anni se l’è presa un po’ con tutte le categorie del potere – i reali, i poliziotti, le popstar e naturalmente le corporation – è la Chiesa cattolica, con diretto riferimento agli episodi di abuso sui minori che hanno dato tanto scandalo negli ultimi anni.


“La statua? Pensatela come un regalo di Natale. In questo periodo dell’anno è facile dimenticare la vera natura della Cristianità: le bugie, gli abusi, la corruzione.”, ha commentato sarcastico Banksy.

Un'altra opera è magicamente comparsa invece sulle pareti della Norwich House, nelle vicinanze del Liverpool War Museum. Si tratta appunto di un nuovo murale raffigurante un biplano monocromo che lascia dietro di sè una scia a forma di cuore.


Da questo link un video con Achille Bonito Oliva dice la sua su Banksy, la Street Art, il pubblico che la guarda e le differenze tra quella americana e quella italiana, senza dimenticare la Pop Art e le culture primitive africane basilari per diverse avanguardie artistiche novecentesche. “Wall and Piece” invece è il primo lavoro di Banksy su carta. Edito da L'Ippocampo, è già un libro cult, in cui l’artista racconta per la prima volta l’essenza del suo lavoro poliedrico.


mercoledì 23 marzo 2011

Clet a Roma

Dopo l'incursione di Space Invaders a Roma lo scorso dicembre, con tanto di mostra conclusiva presso la galleria Wunderkammern, curata da Bonito Oliva, ecco un'altro artista che si confronta con la città e i suoi oggetti iconici. Si chiama Clet e lavora sui cartelli stradali usati come base per raffigurazioni minimali e ironiche, giocando con le linee forza della segnaletica, alterate e piegate all'idea progettuale di fondo. Un'altra invasione ironica e spiazzante di immagini sintetiche, in legame-scontro con la realtà urbana. Una su tutta la geniale idea di una crocifissione ai piedi del cartello Strada senza via d'uscita. Come egli stesso ha affermato: “Sempre più invaso dalla segnaletica stradale, lo spazio urbano deve farsi reversibile, aggiungere significati a quelli originari, orientare altri e nuovi gradi di lettura“.




ROMA - Cuori rossi o monete da un euro sulla freccia che incanala i veicoli nella direzione obbligatoria. Metafore opposte, come un punto interrogativo, al bivio tra materia e spirito. Peccato che la svolta dall'ingorgo etico non sia perentoria come per il traffico.
Il misterioso vigile urbano dei sentimenti, notato anche dai lettori del Corriere, incolla sticker rimovibili sui segnali stradali: non fuorvianti - la lettura rimane chiara - ma comunque fuori posto. Motivo per cui, dai quotidiani ai blog, cresce la curiosità: chi sarà mai l'autore degli insoliti adesivi apparsi qua e là, dal Tridente al Lungotevere? L'ultimo street artist con uno spiccato senso dell'umorismo? Le figurine - silhouette stilizzate o simboli di vario tipo - sono firmate Clet Abraham: 44 anni, francese, ma fiorentino d'adozione. Creativo a tutto tondo - pittore, scultore, disegnatore - diplomato all'Accademia di Belle Arti in Bretagna.L'idea è nata un anno fa: «È assurdo che nelle città italiane - osserva Clet, a Valencia per uno dei suoi blitz estetici - i cartelli siano ovunque nei centri storici, deturpando la vista di monumenti e palazzi antichi». E ammette di voler provocare quando li definisce «l'unica forma d'arte contemporanea che sia riuscita a imporsi con tale prepotenza nello spazio pubblico». Tant'è: dal capoluogo toscano a Bologna, Torino e, ora, anche Roma la sua protesta visiva corre da un disco di lamiera all'altro. Ingloba divieti d'accesso e spartitraffico, la «T» di strada senza uscita e la «P» di parcheggio. Nella selva di segni e suoni metropolitani, richiama l'attenzione con lievi cortocircuiti: qua una carambola di auto tricolori, là una «Pietà» stilizzata.Eppoi Cristi crocifissi, angeli, diavoli, moderni Cirenei con pesanti travi sotto il braccio. «La religione è il mio messaggio più forte - spiega l'autore di parabole illustrate - per le sue implicazioni sociali. Sono cattolico non praticante, ma trovo che la perdita d'identità, di valori, sia una deriva pericolosa». Insomma, no a clacson, polveri sottili e caduti sull'asfalto: il suo carburante, pulito e a impatto zero, è nell'anima. Energia rinnovabile, a patto di non inquinarla con veleni chimici e aberrazioni culturali. La sua rivoluzione pacifica è affidata a uno stuolo di pigmei: santi o dannati, comunque ambasciatori di nuove forme espressive. Da queste sagome primitive sale un rumore di fondo, una lieve distonia, che risuona nell'orecchio. Pifferai magici, suadenti proprio per la loro indecifrabilità: sono circa 300 quelli sparsi nella Capitale, un po' come le briciole di Pollicino. «Ho scelto gli incroci importanti, le zone di passaggio - dice Clet - per ottenere la massima visibilità. L'intervento, visto il tam-tam, mi pare che abbia funzionato». Nessuna remora ad agire fuori dalle regole? «Penso che la street art sia sempre esistita - valuta l'ideatore - anche nel David di Michelangelo. Il punto è se è autorizzata o meno... Ecco, la mia appartiene alla seconda categoria!». 








lunedì 28 febbraio 2011

Writers

Dal sito L'infiltrato questo bel corto sull'ambiente romano dei writers, girato a Roma nel 2009 da Lidia Petaccia.

Writers from redazioneinfiltrato on Vimeo.

lunedì 5 luglio 2010

Blu - nascita e caduta del genere umano.

L'ultimo incredibile video di Blu (Big Bag Big Boom), street-artist italiano ma ormai di fama mondiale; una wall-painted animation che pare avere, come filo conduttore, lo sviluppo della vita sulla terra, dalla nascita (animale) alla distruzione (umana). Ma gli spunti sono così tanti che sarebbe riduttivo vedervi solo questi riferimenti. Un tripudio di forme, colori e creatività. Forse il suo miglior video nell'abilità di interagire maggiormente con l'ambiente e gli oggetti.


BIG BAG BIG BOOM - the new wall-painted animation by BLU from blu on Vimeo.

mercoledì 23 settembre 2009

“Combo” di Blu e Ellis

 

Quando la tecnica dello stop-motion si unisce alla street-art ecco che per miracolo nascono nuove forme, vive e surreali, che abitano spazi e si muovono nell’ambiente come singolari elementi biologici. E’ il caso dei lavori di Blu, artista multiforme e geniale, dallo stile fumettistico e con una spiccata visione dell’ambiente che trasfigura con i suoi graffiti. Interferenze urbane, sillogi di corpi deformati e deformanti, singolari appropriazioni di ambienti degradati, riqualificazioni e provocazioni.

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Ancor più delle sue opere “fisse”, sono i video quelli che colpiscono. Frame by frame le masse si muovono, si appropriano dei luoghi, vi giocano, avanzano nell’ambiente, ne diventano parte. Lasciano una scia fatta di sequenze passate, di forme che sono state, e, mutando continuamente, diventano una malinconica poesia urbana.

Combo è il suo ultimo video realizzato insieme a David Ellis e girato in una masseria abbandonata della campagna pugliese. (fonte). Da non perdere anche l’altro video Muto, famosissimo sul web.

COMBO a collaborative animation by Blu and David Ellis (2 times loop) from blu on Vimeo.

Blu su Vimeo.

martedì 22 settembre 2009

Cose da Banksy…la street-art di Above.

Per rendersi conto dell’immensa potenzialità artistica della street-art basta guardare il sorprendente lavoro di Above.

Above gira il mondo e piazza nei posti più impensabili variopinti pezzi di legno sagomati a forma di freccia, che indicano, appunto, above. Le frecce, mosse dal vento, mostrano a intermittenza le loro due facce, rendendo leggibili le due parole. Sono messaggi minimi, sospesi, con riferimenti più o meno comprensibili ai luoghi nei quali sono stati lasciati.
A Roma, per esempio, in Via della Concilazione, di fronte a San Pietro, compare l’irriverente “NUDE NUNS”, a Barcellona, appesa sotto una telecamera, l’esplicita condanna“BIG BRO”.

sign_1

Anche i suoi graffiti spesso sono ironicamente di denuncia e si confondono con la realtà; caratteristica principale, infatti, è quella di interagire con il reale e di trasfigurarsi in qualcosa di più di un semplice disegno murario. La presenza di oggetti tangibili con i quali si relazionano permette loro una vita quasi indipendente dalla parete. Elementi tangibili e fortemente comunicativi. Bellissimo il rapinatore disegnato vicino ad un bancomat di Lisbona che sembra prendere i soldi dai correntisti a darli ad ambulanti seduti per terra.

GIVINGTOTHEPOOR

Above_Naked_Truth_full_web Madrid_RiseAboveMyFears

Playground_Love_FullSIDE

L’ultimo è comparso proprio a Roma, a via di san Giovanni in Laterano, e presenta un moderno gladiatore romano con in mano un pennello da imbianchino.

Above su Vimeo.


WHEN IN ROME... from ABOVE on Vimeo.

venerdì 19 giugno 2009

Banksy versus Monthy Python

Il grande street artist Banksy, writer inglese rimasto per lungo tempo anonimo, ha realizzato il suo più grosso “intervento” installando nell’intero Bristol Museum (nella città di cui è originario) più di 100 opere di sua invenzione o produzione: quadri, graffiti, sculture integrate alle opere del museo. La mostra si intitola: “Banksy Vs. Bristol Museum”, visibile fino al 31 agosto, ed è il frutto di una collaborazione che è stata sapientemente tenuta segreta.

Banksy ha dichiarato, col suo consueto humour:

“Questa è la prima volta che i soldi dei contribuenti sono utilizzati non per togliere le mie opere dai muri, ma per appendercele”



Il video ufficiale



Ricognizione delle opere in mostra

Una delle tante caratteristiche che ha reso famoso Banksy, infatti, è la sua abilità di entrare nei musei più importanti del mondo e appendere delle sue opere tra le altre già presenti. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell'intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l'aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecento con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.).

Di questa mostra però volevo sottolineare la simpatica ripresa del tema dello sciopero dei dipinti, reso famoso da uno noto sketch dei Monty Python.

banksybristol


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