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domenica 11 novembre 2012

Digitalife 2012

La Fondazione Romaeuropa presenta la terza edizione di Digital Life con un percorso modulare che si articola in tre sedi espositive dal forte valore simbolico. Il MACRO Testaccio indagherà il rapporto tra arte visiva, arte digitale, performing arts e fotografia, centrando il suo sguardo nella quarta dimensione della creazione, in uno spazio in cui i confini fra i diversi linguaggi si dissolvono. L’EX GIL declinerà i linguaggi della creatività digitale e delle sue fertili connessioni con le tecnologie più avanzate e sperimentali. Un progetto aperto e visionario che offrirà uno sguardo spettacolare sulla classe creativa del Lazio. Focus dei talks che animeranno l’OPIFICIO TELECOM ITALIA sarà invece una visione trasversale della creatività e dei suoi fautori, in collaborazione con le realtà che fanno dell’innovazione la loro prospettiva. Installazioni multimediali, ambienti sonori, videoarte, opere interattive, talk ed eventi scandiranno il tempo che ci guida da oggi al futuro.



Digital Life 2012 - Human Connections a Roma linguaggi della creatività digitale e sperimentazione tecnologica multimediale in mostra al MACRO, Opificio Telecom, Ex Gil 15 novembre / 15 dicembre 2012. Marina Abramović, Vito Acconci, Jan Fabre, Masbedo, Paola Gandolfi alcuni dei nomi degli ospiti in programma alla mostra. Installazioni multimediali, ambienti sonori, videoarte, opere interattive, talk ed eventi faranno immaginare futuri possibili.


giovedì 22 marzo 2012

2Video

2Video è una rassegna trasversale di video d'artista ospitata sul sito UNDO. E' un progetto che abbina ogni settimana due nuovi video d'artista accomunati da una parola, producendo ulteriori slittamenti di senso. Una rassegna in progress dal 2007 aperta al contributo di più curatori affascinante per la percezione simultanea di immagini e impressioni, risemantizzazioni della parola scelta e creazione di nuovi significati. Da vedere tutti.


venerdì 2 aprile 2010

Digital Life - Video e catalogo

A quasi un mese dall'innaugurazione la mostra DigitalLife all'ex-mattatoio sta ricevendo consensi unanimi, forse per la ventata di novità che ha portato nell'ambiente artistico romano. Come si legge dal catalogo infatti:

L’esperienza della digital life ha del resto radici profonde che si innervano coerentemente nel pensiero contemporaneo. Essa risale infatti a quel cosiddetto “sentire artificiale” che il filosofo Mario Perniola, già quindici anni orsono, riuscì a cogliere nei suoi tre aspetti fondamentali: in primo luogo, nella virtualizzazione della materialità e nell’animazione degli oggetti e delle immagini. L’una e l’altra causate da quella inversione per cui, da un lato gli esseri umani diventano sempre più capaci di espandere la loro potenzialità espressiva, dall’altro il mondo inorganico sembra coadiuvare l’uomo nella sua percezione degli eventi. Perniola definì questo fenomeno “effetto egizio”, riferendosi alla compiuta reificazione dell’umanità e alla conseguente sensibilizzazione dell’ambiente. In secondo luogo assistiamo a un allargamento e a una dilatazione dello spazio. È il fenomeno dell’esteriorizzazione, per cui tutto è superficie, tutto è abito, tutto è esterno. Nell’impossibilità di penetrare in un interno, continuiamo a trovare paesaggi, superfici, tessuti. In questo senso la digital life avrebbe origine da quella sensibilità barocca che Gilles Deleuze descrisse molto bene nel saggio “La piega”, che era appunto dedicato allo studio del barocco. Ma il momento più importante è il terzo, ossia quello di un sovrainteressamento di tipo emozionale che non appare utilitario, bensì legato al raggiungimento di uno scopo o alla realizzazione di un progetto. Il filosofo Wittgenstein parlava di una epoché colorata ed intensa, allorché qualcosa viene percepito sotto un nuovo aspetto che non si era colto prima: vedere cioè in modo differente.
 
Posto un bel video-documentario realizzato da Dillinger.it mentre, cliccando sulla locandina, è possibile scaricare il catalogo ufficiale.
 


martedì 21 luglio 2009

Le Pale d’Altare di Bill Viola per la Cattedrale di St Paul

Bill-2ch

All'artista della videoart Bill Viola è stata commissionata dal Capitolo della chiesa la realizzazione di due pale a display per due altari della cattedrale di St Paul a Londra . Il progetto dovrebbe essere completato per la prima metà del 2011.
Dopo l'ampio programma di restauro degli interni, completato nel 2005, all’artista è stata commissionata la realizzazione di due pale (con impianti video multi-schermo) sui temi di Maria e di martiri da collocate alla fine della navata centrale, vicino l'altare maggiore della Cattedrale e l’American Memorial Chapel.
Ogni lavoro sarà costituito da più pannelli al plasma, come le ante di un polittico, mentre gli schermi saranno montati su pannelli a cerniera che permetteranno loro di essere chiusi.
Bill Viola ha dichiarato: “The two themes of Mary and Martyrs symbolise some of the profound mysteries of human existence. One is concerned with birth and the other with death; one with comfort and creation, the other with suffering and sacrifice. If I am successful, the final pieces will function both as aesthetic objects of contemporary art and as practical objects of traditional contemplation and devotion.”
Bill Viola, un pioniere riconosciuto della videoart, da oltre 35 anni ha creato una vasta gamma di video ed installazioni in diversi luoghi del mondo: dai principali musei agli istituti religiosi, dai palazzi reali alle università. Nel concentrarsi sulle universali esperienze umane - la vita, la morte e rinascita - il lavoro dell'artista trae radici sia nella mistica orientale che nell’iconografia occidentale.
Questo fa parte delle commissioni del St Paul's Cathedral Arts Project, un programma in corso che mira a esplorare l'incontro tra arte e fede. Commissioni recenti hanno infatti interessato opere di Rebecca Horn, Yoko Ono e Martin Firrell.
L’artista si era già confrontato problematicamente con un’ambiente sacro con la suggestiva installazione Ocean Without a Shore presso la chiesa di San Gallo a Venezia del 1200 per la Biennale del 2007; come spiega lui stesso: “Ocean Without a Shore is about the presence of the dead in our lives. The three stone altars in the church of San Gallo become portals for the passage of the dead to and from our world. Presented as a series of encounters at the intersection between life and death, the video sequence documents a succession of individuals slowly approaching out of darkness and moving into the light. Each person must then break through an invisible threshold of water and light in order to pass into the physical world. Once incarnate however, all beings realise that their presence is finite and so they must eventually turn away from material existence to return from where they came. The cycle repeats without end.”
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Con l’opera The Messenger per la cattedrale di Durham nel nord Inghilterra nel 1996, e col trittico Study for The Path realizzato nel 2002 per la basilica di San Marco a Milano con una processione o un pellegrinaggio, oppure un' allegoria del cammino della vita, incessante e senza meta apparente.
messenger cathedral
«Study for the path»viola


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