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martedì 11 dicembre 2012

Il cantiere della Domus Aurea - Il blog


Quando si mantiene viva l'attenzione su un monumento delicato e in difficoltà come la Domus Aurea è sempre un qualcosa di positivo. Questo blog mi sembra un'ottima iniziativa di valorizzazione e divulgazione.

Il Cantiere della Domus Aurea” si apre al web, con l’intenzione di raccontare giorno per giorno i lavori in corso. Un diario che informa sul progredire dei progetti e degli interventi di consolidamento delle strutture e delle decorazioni, delle sperimentazioni in corso, ma anche delle attività di ricerca, di documentazione.

Vogliamo, con questa iniziativa, far conoscere meglio i processi del nostro lavoro che, per le complesse problematiche conservative (strutturali, climatico/ambientali, paesaggistiche) fanno della Domus Aurea un laboratorio di attività specialistiche che trovano una sintesi in un unico progetto generale.

Per questo motivo diamo voce alle tante professioni impegnate nel monumento (archeologi, architetti, ingegneri, restauratori, fisici, chimici, biologi, esperti del verde e del paesaggio, tecnici).

Il blog, realizzato in open source e senza oneri per la Pubblica Amministrazione, è curato dallo staff interno della Domus Aurea che lo aggiornerà periodicamente con notizie e schede. Speriamo anche di favorire dialogo e discussioni, che cercheremo di mantenere vivi.

Ho assunto tre anni fa la responsabilità della Domus Aurea in una fase molto difficile della sua esistenza, accentuata ancora di più dal crollo del 30 marzo 2010. Da pochi mesi si è aperta una nuova fase determinata dalla decisione del Governo (OPCM del 25.04.2012) di revocare il Commissariamento del monumento (in vigore dal 2006) e di restituirne alla Soprintendenza la piena gestione.

Il mio punto di vista, in quanto Direttore del Monumento in servizio presso la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (MiBAC) che ha in consegna il bene, è quello della sua tutela e valorizzazione, ma tiene conto degli aspetti legati alla sua appartenenza ad un contesto urbano a continuità di vita e dei temi legati al suo inserimento paesaggistico in un Parco storico della città.

Credo, d’altra parte, che sia molto importante soprattutto in questa fase storica della vita della Pubblica Amministrazione, operare nel segno della trasparenza, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla complessità della nostra azione attraverso l’informazione sul lavoro, sui progetti e sui problemi che si incontrano.

Fedora Filippi Direttrice scientifica della Domus Aurea

domenica 15 novembre 2009

Alterazioni Video – Sinfonia n.1

Che cos’e’ Alterazioni Video?
Alterazioni Video e’ un organismo, un network, una società per Azioni, un’attivita’ commerciale, un bilocale di 25 metri quadrati, un nome sbagliato che viene voglia di cambiare, una scusa per non mettersi a lavorare per l’ennesima stagione, un progetto di comunicazione fastidiosa, un contenitore di progetti improponibili o bocciati e soprattutto un’idea per iniziare.

Leggo questa definizione da un bell’articolo su exibart (fonte) e mi soffermo sul loro ultimo lavoro Sinfonia n.1, una performance multimediale basata sulla comunicazione della gioia. L’opera dalla struttura di una sinfonia è un insieme di azioni caotiche e diverse ripetute in loop attraverso la sincronia digitale, il materiale che si trova sulla scena e la teatralità che conferisce all’azione una durata. Simpaticamente colpito dalla loro performance posto il video e rimando al loro sito per ulteriori informazioni.

http://www.alterazionivideo.com/index.php


giovedì 15 ottobre 2009

For the Love of God

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“Che cos’è la grande arte? La grande arte è quella che ti fa fermare quando giri l’angolo e dire, “cazzo, cos’è?” È quando ti trovi davanti ad un oggetto col quale hai un rapporto personale fondamentale, stretto e capisci qualcosa sull’essere vivi che non avevi mai capito prima”. Sono parole di Damien Hirst tratte dal suo Manuale per giovani artisti.

For the Love of God è forse la sua opera più famosa e controversa; presentata per la prima volta alla "White Cube Gallery" di Londra consiste in un teschio reale formato da diamanti e denti umani. Come avrà a dire lo stesso artista: “Ho voluto celebrare la vita infernale con la morte. Cosa c’è di meglio nell’esprimere ciò prendendo l’ultimo simbolo della morte e coprirlo con il simbolo della lussuria, del desiderio e della decadenza?”. L’opera è carica di ulteriori spunti filosofici ed estetici: dal chiaro attacco frontale alla caducità della vita (e dell’arte), in riferimento al vanitas vanitatum, e monito per chi confida in effimere ricchezze alla domanda se l’opera valga così tanto (circa 20 milioni di dollari per la realizzazione e un valore stimato di 100 milioni di dollari) in quanto oggettivamente preziosa o in quanto prodotto artistico. Al di là del legame con la morte, infatti, penso che proprio questo cortocircuito tra valore reale e valore dipeso dal fatto di essere opera è tra gli aspetti più interessanti.

Per chi voglia approfondire l’argomento e sentire opinioni a favore o contro il “teschio” non c’è sito migliore di quello realizzato dal Rijksmuseum di Amsterdam. Facilmente navigabile e suggestivo, permette di personalizzare la ricerca e scegliere le osservazioni che si vuol sentire. Una sorta di sistema solare di idee e opinioni gravitante intorno all’opera.

for the love

http://www.fortheloveofgod.nl/

mercoledì 23 settembre 2009

Dalle scatole alle pagine. Il Progetto Corsini.

 

corsini 3

I 52 volumi di disegni del Fondo Corsini fanno parte della collezione d’arte riunita da Lorenzo Corsini, poi papa Clemente XII, e dal nipote Neri Maria Corsini; furono classificati dal bibliotecario Giovanni Gaetano Bottari ed incrementati nel tempo, fino al 1883, quando il principe Tommaso Corsini, ritiratosi definitivamente a Firenze, vendette il palazzo allo Stato, donando unitamente le raccolte d’arte, mentre lasciò in dono la biblioteca all’Accademia dei Lincei, che aveva preso sede nel palazzo. Nel 1895 i 52 preziosi volumi contenenti circa 6.400 disegni datati dal ‘500 al ‘700 furono ceduti dall’Accademia dei Lincei al Gabinetto Nazionale delle Stampe

Nel corso degli anni responsabili e studiosi (Venturi, Hermanin, Lavagnino), per motivi conservativi e di catalogazione, smembrarono i disegni dai volumi; i fogli distaccati furono restaurati e inseriti in passepartouts, classificati per scuole e autori ed infine sistemati in scatole. Lo spostamento dai volumi ha riguardato circa 3.000 disegni che di fatto hanno perso quel legame inscindibile col supporto che li accoglieva, assemblati com’erano con un preciso criterio tematico rispecchiante gli interessi del nobile proprietario. Andarono perdute anche preziose note a margine.

Oggi, grazie all’informatica si vuole ripristinare idealmente, in formato digitale, la composizione di quei volumi. Il progetto prevede infatti la ricostruzione completa di tutti e 52 i volumi. Per il momento è stata realizzata una fase prototipo del progetto che riguarda solo 3 volumi ricostruiti secondo l’aspetto originario.

Il Progetto Corsini, ad onor del vero mirabile e ben realizzato, si mette in evidenza per la facile fruibilità dei testi ricostruiti, tutti corredati da preziose note (sulla legatura, iscrizioni, note dei catalogatori), per la ricostruzione della sequenza originaria dei disegni e per la facile navigazione dei disegni stessi. I volumi sono consultabili dallo scaffale virtuale ma vi è anche un utile motore di ricerca. Per una volta un riuscito esperimento multimediale sul nostro patrimonio artistico.

Il sito del “Progetto Corsini”: Link.

Esempio di volume con disegni di Ludovico Gimignani.

corsini corsinii

gimignani gimignani2

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