Marilyn Manson si cimenta anche con la pittura, dichiarandosi influenzato in particolare dagli Espressionisti tedeschi; le sue opere, la maggior parte degli acquerelli, anche se ne ricordano la cromia acida ed accesa, sono ben altra cosa.
Comincia a dipingere dal 1999, realizzando anche degli show molto apprezzati dalla critica e allestendo personali tra le quali, la più importante e completa, aperta a Colonia nel 2002. Nel 2006 denomina il suo movimento artistico, un po' pretenziosamente, Celebritarian Corporation, dando anche il nome a una galleria d'arte di sua proprietà a Melrose a Los Angeles, il Celebritarian Corporation Gallery of Fine Art.
Tra le sue opere, comunque, si segnalano brani ben riusciti, come questo paesaggio antropomorfizzato, o questo ritratto di Edgard Allan Poe.
La prima opera, dal titolo “La morte dell’arte”, riproduce la cattedrale di Berlino; come scrive l’artista infatti "The only painting that comes close to a landscape is The Death of Art, which was based on an image of the cathedral burning in Berlin that kind of ended Weimar. I thought that was symbolic of and inspirational to the record and to my art show. The strange thing is, it ended up looking almost like a face."
Il resto della sua produzione, però, nell’insistere su tematiche volutamente autocelebrative della sua presunta morale nichilista e satanica, scadono nella ripetitività e nello shock fine a se stesso.
Interessante però sarebbe leggerle in chiave psicoanalitica.
Qui l’opera completa.
Non è per niente male! A proposito di Allan Poe (uno dei soggetti dei suoi quadri) ho scoperto poco fa, leggendo nel web, che Poe è morto in circostanze degne dei suoi romanzi, e dello stile di Manson (compreso il Manson che da il nome a Marilyn).
RispondiEliminaPOTERE AL DUBBIO!