Un quadro che mi ha sempre affascinato e che si adatta bene a questi giorni di neve e freddo. Spira da questa tela una sensazione di silenzio e di calma ma non solitudine, bensì il senso dell'attesa in una serena mattinata dopo la tempesta.
Durante l'inverno del 1868, approfittando di un soggiorno vicino a Etretat, Claude Monet, che aveva appena 28 anni, realizza questo capolavoro di equilibrio pittorico. Il formato non è quello comune per un paesaggio. Il pittore, attento ai giochi dei contrasti, lavora con l'ombra e la luce utilizzando una gamma minima di colori: bianco, nero, marrone e blu. L'esercizio è rischioso ma Monet risolve sapientemente le differenti densità della neve con l'inserimento, più o meno forte, di colori nel bianco, conferendo per contrasto alle zone una luminosità eccezionale. La sensazione di quiete non dipende solo dal trattamento cromatico, ma anche dal rigore della composizione. il muretto divide la tela in due parti orizzontali uguali. al di sotto il campo di neve e l'ombra; sopra la casa e il cielo. L'orizzontalità è controbilanciata dalla verticalità degli alberi, e solo la gazza rimane decentrata rompendo l'equilibrio. Scrive al suo amico Bazille "Passeggio attraverso la campagna, che è molto bella qui e che trovo più piacevole d'inverno che d'estate".
La Pie fu rifiutata all'Esposizione dalla giuria del Salon del 1869 ma c'era già fermento nell'aria poiché la tela fu dipinta cinque anni prima della nascita ufficiale dell'Impressionismo.
Dal 1984 è al museo d'Orsay.