venerdì 29 aprile 2011
Jean Clair - Il culto dell'avanguardia e la cultura di morte
martedì 12 gennaio 2010
Mirabili orrori-un inedito di Zumbo


Mirabili orrori
Il corpo che non si muove: breve excursus sui rapporti tra ceroplastica e morte
venerdì 13 novembre 2009
Marilyn Minter tra Madonna e Bataille
Marilyn Minter (Shreveport, 1948) è una pittrice, scultrice e fotografa statunitense, che attualmente risiede e lavora a New York; i suoi lavori presentano spesso temi crudi di sessualità e pornografia mescolati con un pizzico di trasgressione, ironia e glamour. L’artista lavora sul corpo e sul dettaglio e facendo questo cerca, attraverso l’ossessivo ricorso a tagli parziali e ravvicinati, di spiazzare l’osservatore. La sua ultima installazione video Caviar Green Pink (2009) è stata scelta da Madonna come video di apertura del suo Sticky & Sweet tour a Londra. L’opera di otto minuti ad alta definizione, girata con lenti macro, è un’allucinante, sensuale e voyeuristico lavoro: le lingue mescolato lo zucchero colorato con la saliva e spargendo il colore su tutta la superficie di vetro è come se simulassero la pittura.
Il mondo che l’artista prende in esame è sempre quello femminile del quale offre, con visioni frammentarie, un diverso punto di vista non immune da un certo ricorso all’astrazione; il fascino del corpo si associa pertanto al perturbante e all’informe tanto che ritengo in questo senso vi sia un forte legame con Bataille. Il surrealista francese, nella sua celebre rivista Documents, in diversi articoli parla di attrazione e repulsione, del gusto del disgusto, verso immagini che mostrano in maniera esplicita elementi ripugnanti o forme osservate troppo da vicino. Bataille è il primo che associa l’erotismo e il sacro, il puro e l’immondo, la forma e l’informe. Essendo più espliciti lo scrittore considera la bocca un buco come l'ano e vede il corpo come tubo con due orifizi, anale e boccale: le narici, gli occhi, le orecchie, il cervello rappresentano le complicazioni dell'orifizio boccale; il pene, testicoli, o gli organi femminili che corrispondono a loro, sono le complicanze dell’anale. Funzioni escretorie come sputi, tosse, sbadigli, rutti, starnuti, lacrime, ma anche baci, sono quindi tutte forme di scarico escremenziale svelando l’informe che abbiamo dentro.
Vedi: Idols/Ordures: Inter-repulsion in Documents’ big toes.
Pertanto, tornando alle immagini delle bocche, trovo che l’antecedente sia da trovare proprio nei lavori fotografici di Jacques-André Boiffard per la rivista Documents. La celebre Bocca del 1929, corrispettivo visivo delle teorie di Bataille, è l’antenata dei lavori di Minter i quali, pur superficialmente cool e modaioli, non possono nascondere questi fattori perturbanti.
domenica 18 ottobre 2009
Damien Hirst…un po’ di cose strane
Trailer scritto e diretto da Damien Hirst per la serie 100% Weird commissionato da TNT/Tony Kay Films nel 1994.
sabato 3 ottobre 2009
Censured – L’ambiguità della bellezza (parte II)
Dopo aver parlato di ambiguità della bellezza vi lascio a riflettere, senza insistere su personali commenti, sulla bellezza nell’arte contemporanea, o post-moderna o di frontiera o come la si vuol chiamare. Partendo dal link inserito si potranno scorrere, in rapida carrellata, opere di diversi artisti caratterizzate da una certa dose si ambiguità, straniamento, “immoralità”, brutalità o “cattivo gusto” o, più semplicemente, diversa bellezza. Possono piacere o meno ma sono frutto della nostra contemporaneità. Forse non tutte, ma con molte di loro saremo ricordati ai posteri.
Link: Censured, fonte: acidolatte (arrivati in fondo alla pagina potete continuare cliccando older posts; avverto solamente che alcune immagini, essendo molto forti, potrebbero turbare lo spettatore)
Di seguito alcuni assaggi di opere.
giovedì 10 settembre 2009
Massacro Show
Luca Mainini, il quale si definisce “scrittore/artista teledipendente meravigliosamente in bilico tra lucida follia e stravagante bipolarismo”, che, come racconta, si è beccato una psicosi gonfiando crystal ball e fa zapping in TV bevendo l'acquasanta delle madonnine di plastica Lourdes, con folle lucidità si è reso complice di un cortocircuito culturale e visivo e, facendo leva su una realtà di cronaca tanto vera e attuale quanto straniante nella sua spudorata visibilità che la rende merce da consumo, è stato il fautore di uno dei progetti più forti degli ultimi tempi: Massacro Show.
Niente delle sue parole è più adatto per spiegare il succo del suo lavoro:
“Massacro Show è terrorismo televisivo. È l’altra faccia dell’informazione. Massacro Show è l’estremizzazione dello spettacolo televisivo, la caricatura di un reality show, il fanatismo per tutto ciò che vive e si rigenera all’interno del piccolo sch...ermo. Massacro Show raccoglie adepti e fanatici, crea linee di abbigliamento e merchandise, lancia starlette e viviseziona la cameretta di Aura ricostruendone il plastico con spirito Ikea. Massacro non è per tutti, non è per i più sensibili. Infastidisce, crea disagio, smarrimento. Massacro ci fa riflettere sulle nostre più infime pulsioni. "Il mio intento è quello di distogliere l'occhio assopito dello spettatore, che, perso in un automatismo oculare non distingue più realtà immaginifica/sceneggiata e realtà giornalistica, reality e realtà." Luca Mainini
Dicono di Massacro: "nn ci poxo credere che abbiano fatto un reality chiamato massacro show che tratta un argomento del genere!!!!caspita un pò più di rispetto e delicatezza no???!!!!!??" Utente Anonimo "sono inorridita per il fatto che la gente metta nel web video così intimi e delicati!!! so che la gente ha il diritto di sapere…ma credo che ci voglia un pò più di rispetto verso la povera aura…" Utente Anonimo "Certo, la trovata è eccessiva, di cattivo gusto. Stride, fa arrabbiare. irrispettosa? offensiva malata?...e porta a porta nel periodo di maggior fulgore quando "faceva informazione"specchiandosi nel sangue di samuele lorenzi?non si discosta molto dal massacro show.mancava solo il merchandise.." Davide "Sarà pur sempre satira, ma non mi fa ridere molto... più riflettere..." Utente anonimo "Mainini costruisce una realtà di cartapesta talmente mimetica da suscitare nello spettatore straniamento, terrore e indignazione.(...)Un viaggio nell'Italia mediatica ed ecumenica nei confronti dell'opinione catodica.
MASSACRO SHOW è questo e molto di più. Un tentacolare e oscuro viaggio ancora non concluso. Salvatore Piombino, catecumeno avantpop: "Finzione in funzione di spettatori assetati di sangue e morbosità assortite. il massacro show è questo e altro. aura petrescu, la laura palmer sotto psicofarmaci". Daze Nina Bruja: "E’ tutto un un reality show, ma stavolta “reality” non significa realtà, bensì commedia: la commedia dell’orrida verità. Come qualcuno ha già scritto, non si tratta che di “pura finzione in funzione di spettatori assetati di sangue e morbosità”. Tanti. Troppi, forse. Soprattutto per i miei gusti." Paolo Franchini, scrittore noir: "Ma una domanda resta sospesa nell'aria condizionata della cameretta di Aura, una domanda sporca di sangue: CHI HA UCCISO AURA PETRUSCU? Se anche voi volete giustizia o siete giustamente solo curiosi, amanti dei reality, seguite e sostenete Massacro Show". Carlotta De Melas, scrittrice: "Il tuo progetto nasconde forse una critica ironica e a tratti grottesca del mondo televisivo in cui la strage familiare, caso “Cogne” in primis ma non solo, può diventare spettacolo? La cronaca nera è spettacolo ! E' una forma ben precisa di intrattenimento televisivo per casalinghe frustrate impilate in cubi di cemento armato. In un certo senso Anna Maria Franzoni è stata una Paris Hilton catodica nostrana, molto più casereccia, certo, ma sempre fashion. Le sue apparizioni, il clamore intorno a lei, le paparazzate inscenavano un gossipparo red carpet oltremodo grottesco. Tutto ciò che "accade" nella scatola della tv è spettacolo. La linea che divide informazione da spettacolarizzazione è quasi inesistente. Il delirio raggiunto dalla tv che racconta il crimine è assolutamente fantastico nella sua decadenza. Un intero spettacolo basato su un delitto infastidisce ma affascina, brutalmente, visceralmente."
Massacro Show è l'estremizzazione dello spettacolo ma è anche molto di più (infatti non so quale etichette inserire); è un delitto diventato reality che mette in vendita i propri reperti come feticistici oggetti di consumo e di idolatria; è un “massacro” del perbenismo e vouyerismo televisimo. Più realistico di un delitto vero, più raccapricciante della realtà stessa messa a nudo. In bilico tra installazione e teatro dell’assurdo colpirà di certo i visitatori. Lo potete seguire a questo link (http://massacroshow.blogspot.com) oppure cominciare da questo per seguirne tutta la vicenda (link).
E non perdetevi le magliette!!!
lunedì 13 luglio 2009
Per Grazia Ricevuta
Quando il Sacro Cuore dell’iconografia cristiana diventa materia di riflessione sulle paure, sulle solitudini e sulle insicurezze della società contemporanea. Ripresa del sacro e discesa nel quotidiano; l’inquietudine di sentirsi aperti e feriti; grido di dolore e imposizione di colpe. Forse l’unica preghiera disponibile agli occhi dell’artista.
Sono le sculture dell’artista Valentina Fino, in mostra a Bari fino al 25 luglio, in bilico tra ancestrali riti di fede e di speranza e contemporanee annichilazioni. Ex voto appunto in quanto non più offerte.
martedì 2 giugno 2009
Ecstasy style
Poiché l’immagine è ovunque e giustamente si parta di cultura visuale, ogni segno non può che essere rivelatore o ingannatore, ogni simbolo non può che comunicare o illudere, ogni figura rimandare inconsciamente a qualche altra cosa, ogni colore stimolare la fantasia e la voglia, ancor più se l’oggetto in questione è una droga, l’ecstasy, che ha un taget ben preciso.
La MetilenDiossiMetaAnfetamina, il principio attivo dell'Ecstasy, è stata sintetizzata per la prima volta nel 1912 dai laboratori Merck.
L'MDMA ha conquistato popolarità soltanto a partire dagli anni ‘80 principalmente negli USA, grazie alla sua capacità di abbassare lo stato di ansia e la resistenza psichica dei soggetti, nonché per le sue proprietà sedative. Ha poi gradualmente conquistato una grande popolarità come club drug, a causa dei suoi effetti stimolanti ed empatogeni.
Bene, i disegni ed i colori brillanti sono utilizzati appositamente per rendere la sostanza stupefacente più invitante e suscitare meno refrattarietà nel consumatore (soprattutto occasionale); i simboli sono così un elementare ed efficiente sistema comunicativo che trasformano la pasticca tanto pericolosa in una banale caramella.
Lungi da fare apologie, in questa rapida carrellata di immagini, attraverso contrasti e similitudini, voglio semplicemente mettere in evidenza la pericolosa qualità estetica di queste apparenti innocue pasticche: la forma circolare, i colori primari, simboli e loghi famosi (es. Mercedes, Chanel, Ferrari, Playboy) o semplicemente elementi base a contorno o emoticon, allegorie minimali ed immediate (simbolo del dollaro=abilità negli affari; farfalla=innocenza, ma anche elevazione in quanto simbolo dell’anima; corona=potere, cuore=fortuna in amore, addirittura il simbolo PAX).
Il loro impatto visivo infatti, se ci ragioniamo bene, ha origini ben più antiche, da quando l’uomo stampava immagini significanti sulle proprie monete, per passare alle allegorie delle medaglie romane, ai sigilli medievali ed imperiali, alle bolle e alle filigrane, per arrivare infine ai loghi moderni ed ai moderni farmaci, così ironicamente esaltati da Hirst.
Se andate su questo sito osserverete, sganciando le figure dal contenitore, la varietà di immagini, colori, simboli, loghi impressi su tali micidiali droghe. Anche queste sono immagini, ancor più pericolose se poco considerate.
Ecstasy
venerdì 8 maggio 2009
Sensation
“The contents of this exhibition may cause shock, vomiting, confusion, panic, euphotia, and anxiety. If you suffer from high blood pressure, nervous disorder, or palpitations, you should consult your doctor before viewing this exhibition”.
Questo è l’avvertimento posto dal Ministero per la salute pubblica inglese per la mostra “Sensation” presentata alla Royal Academy di Londra alla fine del 1997, forse tra le mostre più controverse e dibattute che si sono mai realizzate; di certo tra le più forti. Ben 300mila persone visitarono quella mostra che la BBC definì "un gruppo di immagini sanguinolente di arti smembrati ed esplicita pornografia". L'anno dopo quelle immagini sbarcarono a New York. La mostra, che ha consacrato gli YBAs (Young British Artists) con alla guida Damien Hirst, gruppo di artisti emersi a partire dal 1988 e via via acquistati dall'onnipotente collezionista Charles Saatchi, ormai, è diventata un’icona dall’arte di frontiera, definita post-human.