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venerdì 11 giugno 2010

Performance O-Dio



Interessante riflessione su cosa sia l'odio; naturalmente non ci sono risposte ma solo la trasfigurazione del sentire delle singole persone in arte. Ognuno può inserire ciò che odia di più nella vita e partecipare a questa performance collettiva poichè l'opera prenderà forma attraverso un'investigazione che gli artisti condurranno intorno a ciò che la parola odio evoca in un individuo. Il tema è proposta dalla "Noc z performance" e partecipano, su invito, artisti provenienti da tutta Europa.Tra gli artisti italiani invitati, il duo Nicola Macolino - Azzurra De Gregorio.

PROGETTO/PERFORMANCE:
O - DIO

Odiare è semplice. Nel nascosto del proprio inconscio, il sentimento vive, come un batterio indisturbato, si nutre divorando pezzo a pezzo, in silenzio e nel buio. Per questo odiare è semplice, ma molto più difficile è capire cosa si odia sul serio. Si odia quella persona o la nostra inadeguatezza nei suoi confronti? Si odia quel determinato sentimento o la nostra paura di viverlo?
Sta di fatto che se si riesce a comprendere per un solo attimo ciò che si odia veramente, se si riesce ad esplicitarlo, in quel preciso istante l'odio cambia.
La parola il pensiero uscito dalla stanza buia del nostro inconscio acquisisce un anelito di luce e già cambia natura intraprendendo il suo dissolvimento.
Il progetto/performance che gli artisti propongono, segue questo percorso psicologico, ma anche antropologico, che idealmente la mostra stessa incomincia, l'odio quando è esplicitato è già sulla strada della propria illuminazione, e quindi della propria fine.
L'opera infatti, prenderà forma attraverso un'investigazione che gli artisti condurranno intorno a ciò che la parola odio evoca in un individuo. Verranno interrogate quindi (attraverso vari mezzi: social networks, posta elettronica, interviste dirette, fogli di carta etc.) diverse persone, un numero non definito. A tutti verrà rivolta una domanda semplice, e a bruciapelo, "Cosa Odi?" L'importante è che rimanga una traccia tangibile delle opinioni di ciascun "partecipante".
La stessa cosa proseguirà nei giorni di permanenza in Polonia fino alla fase finale del progetto, nella Galleria d'Arte.
Qui tutti i concetti raccolti rivivranno esteticamente (attraverso l'uso di luci e proiezioni) negli spazi della Galleria incrociandosi e intrecciandosi tra di loro, creando nuove frasi, nuovi significati.
L'attore li raccoglierà, si farà carico sciamanicamente del messaggio e lo condurrà in alto. Col fuoco, con l'aria. (Tutto il materiale raccolto e storicizzato artisticamente in Galleria, volerà con un enorme pallone nel cielo)
L'odio viene accompagnato dal basso all'alto. Dal terrigno all'etereo, dal buio all'atmosfera. E questo rito psicomagico interpreterà l'essenza stessa dell'odio: un sentimento che vive nell'essere recondito, che nella sua pesantezza si lega alla terra (e spesso alle cose terrene) ma che ha la potenza di poter bruciare, infiammarsi, quindi volare, quindi creare. Come diceva Karl Kraus : "L'odio deve rendere produttivi. Altrimenti è più intelligente amare."Il tutto con la consapevolezza della esistenza di una complementarietà degli opposti, della compresenza di due principi che mai possono essere considerati definitivi, ma sono sempre in continua trasformazione. Il progetto è una sorta di work in progress che ricaverà la sua forza dalla relazione diretta ed immediata con il pubblico che parteciperà all'evento, sarà inoltre un atto performativo creato grazie all'energia degli artisti e a quella dei fruitori della loro opera. (Fonte).

Si può scrivere ciò che più si odia su questo link: http://www.nicolamacolino.org/messaggi/index.asp

domenica 11 aprile 2010

Hirst tra Venezia e Napoli


Damien Hirst torna a lavorare con la Galleria Michela Rizzo, realizzando una serie speciale di lavori sul tema della morte: Original the dead, novità assoluta e omaggio personale alla città di Venezia. 

In mostra, inoltre, oltre venti opere recenti: una serie di sei teschi intitolati Dead, due grandi grafiche Sceptic e Faithless, dove composizioni di farfalle richiamano l’iconografia delle vetrate delle cattedrali europee in un’immagine sospesa tra laicità e fede, un dipinto di grandi dimensioni Beatiful Primal Urges Painting, opera circolare della serie degli spin painting (tele dipinte durante un movimento rotatorio) e ancora, teschi coperti di polvere di diamante. 



Novità anche da Napoli dove Hirst, oltre a presentare opere all'esposizione al Madre, ha deciso di proporre al più presto una sua installazione site specific per la Chiesa di Donnaregina Vecchia. “Il Madre è il più bel museo del mondo. Io amo Napoli non soltanto per l’arte ma perché il direttore e il capo curatore del museo sono bravi a letto. Io sono di Napoli” ha dichiarato Hirst con la consueta e frivola ironia a cui ormai siamo abituati. In questi giorni una nuova opera di Hirst ha generato grande curiosità fra i cittadini del Principato di Monaco. Si tratta di una gigantesca donna incinta che troverà posto nel porto del Principato. In attesa della sua sistemazione definitiva l’opera è ancorata su una delle banchine del porto di De Fontvieille. La statua rivela il teschio, i muscoli ed i tessuti della donna oltre che un bimbo nel grembo. L’ennesima trovata in perfetto stile Hirst che non ha mancato di raccapricciare molte persone. A questo punto ci chiediamo per quanto tempo ancora Damien Hirst ha intenzione di tirare a campare con questa sua indagine bolsa e fritta sulla caducità della vita umana. (Fonte)

mercoledì 7 aprile 2010

La Sistina e le Storie della Vera Croce a 3D e in altissima definizione

In questo post vorrei segnalare qualche sito che si può rivelare ottimo supporto per lo studio e la visualizzazione di importanti opere d'arte; i primi due, tramite splendide ricostruzioni in 3D, permettono di osservare e analizzare a fondo la Cappella Sistina in Vaticano e il ciclo degli affreschi di Piero della Francesca con le Storie della Vera Croce a san Francesco, ad Arezzo. L'ultimo link, invece, permette di osservare ad altissima definizione importanti cicli di affreschi con una risoluzione che permette di cogliere anche le crepe o le crettature sulle opere.


Il primo link riguarda le Storie della Vera Croce osservabili da diverse angolazioni e punti di vista; permette di inquadrare ogni singolo episodio o avere una visione di insieme della cappella.


Il secondo permette di avere una splendida visione a 360° della cappella Sistina; sarà come essere all'interno e si potranno osservare con comodità tutti i particolari e gli affreschi della volta.
http://www.vatican.va/various/cappelle/index_en.htm

Il terzo, infine, permette di osservare ad altissima definizione il Cenacolo di Leonardo, la Gloria di sant'Ignazio di Pozzo, la Figlia di Iorio di Michetti, la Deposizione del Pontormo, le Storie di Cristo di Gaudenzio Ferrari e il Ciclo dell'Ariosto di Palazzo Besta. Certo, poter osservare le crepe e ogni minuto particolare degli affreschi di Pozzo è veramente un'esperienza unica. Questo, per esempio, il viso del Cristo che si dvede trasfigurato in gloria, appena accennato.


martedì 23 marzo 2010

Jumping in Art Museums

Jumping in Art Museums è un bel modo per interaggire con gli spazi museali e le opere; nulla di serio naturalmente, ma un gesto minimo di chi vede i musei come posti di gioia e vitalità e non come luoghi da fruire in religioso silenzio. Consigliato a chi non ne può più dell'aria di pesantezza e monotonia di molti musei italiani.
Si può anche contribuire personalmente inviando a info@allisonreimus.com una foto con: Nome, Luogo, Nome dell'opera "che viene saltata", Nome del Museo o Galleria.

mercoledì 17 marzo 2010

Aperto Bollettino del gabinetto dei disegni e stampe della Pinacoteca nazionale di Bologna


Per chi come me è appassionato e studioso di grafica consiglio questo sito: APERTO Bollettino del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna il quale raccoglie una ricchissima raccolta di stampe, frutto della fusione a fine Settecento delle principali acquisizioni del secolo, in primis la donazione di Benedetto XIV Lambertini e l’acquisto della collezione di Ludovico Savioli. Dal sito sono fruibili i bollettini online che il Gabinetto produce

lunedì 20 luglio 2009

Se non è Michelangelo è Dio

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Su segnalazione di un commento anonimo (che ringrazio) ritorno anche sul caso del Crocefisso di Michelangelo del quale, seguendo le analisi di illustri storici dell’arte, avevo evidenziato la non certa attribuzione e l’eventuale incongruenza circa la cifra pagata dallo Stato; avevo espresso anche la domanda su cosa ne avrebbe mai pensato Federico Zeri ed ora, fortunatamente, trovo la risposta in questo articolo segnalatomi scritto da Antonio Paolucci, attuale direttore dei Musei Vaticani: "Se non è Michelangelo è Dio" (questa la frase lapidaria del grande studioso riportata da "Il Giornale dell'Arte" del maggio 2004).

Il resto dell’articolo sottolinea invece, con un’antologia di autorevoli opinioni, l’attribuzione ad un Michelangelo giovanissimo negli anni fra il 1492 e il 1495, quando entrò nel clima di alta spiritualità, di casta pulchritudo, praticato da Girolamo Savonarola. Facendo ammenda delle conclusioni affrettate riportate nel post precedente non posso che evidenziare le grandi problematiche che ruotano intorno ad attribuzioni così importanti.

L'autore? Se non è Michelangelo è Dio; di Antonio Paolucci. (Osservatore romano, 16 dicembre 2008).

Quelle linee che ricordano la pietà; di Cristina Acidini. (Osservatore romano, 13 dicembre 2008)

Il Crocefisso di Michelangelo…la solita speculazione? Ipotesi e confronti.

lunedì 13 luglio 2009

Per Grazia Ricevuta

Quando il Sacro Cuore dell’iconografia cristiana diventa materia di riflessione sulle paure, sulle solitudini e sulle insicurezze della società contemporanea. Ripresa del sacro e discesa nel quotidiano; l’inquietudine di sentirsi aperti e feriti; grido di dolore e imposizione di colpe. Forse l’unica preghiera disponibile agli occhi dell’artista.

Sono le sculture dell’artista Valentina Fino, in mostra a Bari fino al 25 luglio, in bilico tra ancestrali riti di fede e di speranza e contemporanee annichilazioni. Ex voto appunto in quanto non più offerte.

Il blog dell’artista.

Intervista tratta dal sito Versacrum.

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giovedì 11 giugno 2009

YYYooouuutttuuubbbeee

PINK FLOID-DIAMOND

Disassemblaggi di video, come srotolati da una bobina, con tutti i fotogrammi posti a formare un caleidoscopio di forme e colori psichedelici; è veramente un’esperienza guardare un filmato di youtube su questo sito, capace di corromperlo fino alla moltiplicazione, dando ulteriore valore estetico alla singola immagine e al complesso; se poi il video dal quale ho prelevato questi screeschot è Shine on your crazy diamond dei Pink Floid il gioco è fatto.

Giocando con le impostazioni del programma e scegliendo il video giusto non è così difficile creare immagini suggestive e surreali; anche il filmato più stupido, rimontato in questo modo, diventa solamente pura forma, contemporanea. La serialità delle immagini del resto è pop.

Link: http://yooouuutuuube.com/

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giovedì 4 giugno 2009

Ars in Ara

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Il rapido sviluppo che dei nuovi media e l’era del web 2.0; un incontro nella prestigiosa sede dell’Ara Pacis, vuole fare il punto sullo “stato dell’arte” di questo nuovo media, second life, intesa come piattaforma mediatica con un alto standard comunicativo e un ottimo terreno di sperimentazione creativa ed artistica.

Il convegno ARS in ARA: arte e comunicazione nell’era di Second Life, si svolgerà presso l’Auditorium dell’Ara Pacis, 5/6 giugno; l’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.
Ci sarà la diretta streaming a cura di 2lifecast che sarà trasmessa dal sito della Rai sul portale di rai.it.

Per tutte le informazioni e il programma: qui.

domenica 31 maggio 2009

Insula dell’Arco degli Acetari

L' Arco degli Acetari, così detto forse dai venditori di acqua acetosa (nel senso di acqua delle sorgenti ai Parioli oppure nel senso di bevanda a base di acqua, zucchero e aceto), immette in una piccola corte chiusa su tutti i lati da case, che seppure profondamente alterate, conservano un carattere fortemente medioevale denunciato sia dalla presenza di scale esterne sia dall'uso di elementi di spoglio.

Da Via del Pellegrino, passando sotto l’arco a sesto acuto stretto e buio, si va a finire qui, in uno slargo medievale risparmiato dal rinnovamento edilizio seicentesco. Sembra davvero di entrare in un'altra dimensione. Per me uno dei luoghi più affascinanti ed intimi di Roma dove il tempo sembra fermarsi.

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mercoledì 27 maggio 2009

Marilyn Manson’s art

Marilyn Manson si cimenta anche con la pittura, dichiarandosi influenzato in particolare dagli Espressionisti tedeschi; le sue opere, la maggior parte degli acquerelli, anche se ne ricordano la cromia acida ed accesa, sono ben altra cosa.

Comincia a dipingere dal 1999, realizzando anche degli show molto apprezzati dalla critica e allestendo personali tra le quali, la più importante e completa, aperta a Colonia nel 2002. Nel 2006 denomina il suo movimento artistico, un po' pretenziosamente, Celebritarian Corporation, dando anche il nome a una galleria d'arte di sua proprietà a Melrose a Los Angeles, il Celebritarian Corporation Gallery of Fine Art.

Tra le sue opere, comunque, si segnalano brani ben riusciti, come questo paesaggio antropomorfizzato, o questo ritratto di Edgard Allan Poe.

La prima opera, dal titolo “La morte dell’arte”, riproduce la cattedrale di Berlino; come scrive l’artista infatti "The only painting that comes close to a landscape is The Death of Art, which was based on an image of the cathedral burning in Berlin that kind of ended Weimar. I thought that was symbolic of and inspirational to the record and to my art show. The strange thing is, it ended up looking almost like a face."

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Il resto della sua produzione, però, nell’insistere su tematiche volutamente autocelebrative della sua presunta morale nichilista e satanica, scadono nella ripetitività e nello shock fine a se stesso.

Interessante però sarebbe leggerle in chiave psicoanalitica.

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Qui l’opera completa.

lunedì 25 maggio 2009

Tutto Picasso

Finalmente online tutta l’opera di Picasso; il lavoro, frutto di anni di acquisizioni, è confluito nel sito on-line Picasso Project, una vero gioiello per tutti gli estimatori del più grande artista del ‘900, per gli studiosi e per chi, finalmente, potrà riuscire a quantificare, anche visivamente, tutta la sua sterminata opera che comprende, tra tele, disegni, incisioni, sculture, circa 17.300 opere. Enormità del suo genio.

Io, girando, ho finalmente trovato la sua ultima opera: un medaglione in oro 23 carati, in 20 esemplari, realizzato nei primi mesi del 1973, dal titolo Trèfle (trifoglio); opera ancor più profetica della sua imminente morte se la si vede come una singolare maschera funebre, come quelle all’uso degli antichi.

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