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lunedì 1 luglio 2013

"Il Mistero Svelato", le ultime interpretazioni de "L'Annunciata" di Antonello da Messina


Una nuova ed inedita interpretazione dell’Annunciata di Antonello da Messina è stata presentata nel mese di giugno presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles.
Per anni quest’opera è stata oggetto d’indagine e di approfondimento di varia natura. Forse proprio perché considerata “misteriosa” l’interesse verso questo capolavoro assoluto del Rinascimento, uno dei dipinti più enigmatici e rappresentativi della storia dell’arte, è sempre stato molto forte.
Oltre all’inedita interpretazione del quadro proposta da Giovanni Taormina, esperto e restauratore di dipinti, ha introdotto la conferenza lo storico dell'arte Mauro Lucco, successivamente sono stati illustrati dal prof Franco Fazzio, dalla dott.ssa Maria Francesca Alberghina, dal dott. Salvatore Schiavone i risultati delle ricerche condotte negli anni, a partire dal 2006. Le indagini diagnostiche sono state realizzate, oltre che dai ricercatori presenti, dall’arch. Ermanno Cacciatore, dalla dott.ssa Fernanda Prestileo e dal dott. Giovanni Bruno, già Laboratorio di Fisica e Ambientalistica degli Interni del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro della Regione Siciliana (CRPR) – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, sotto l’allora direttore arch. Guido Meli, da Giuseppe Salerno, radiologo, e dalla dott.ssa Lidia Perrone, chirurgo estetico.Inoltre, per l’approfondimento teologico, sono stati consultati gli studi del Ministro di Culto Cristiana Perrone.
Gli studi condotti hanno fornito numerose risposte agli interrogativi che da secoli sono stati legati a questo dipinto risalente al 1475/76 e oggi conservato nella Galleria Regionale di Palazzo Abatellis di Palermo.
Da qui il titolo dello studio presentato all’IIC di Bruxelles “Il mistero svelato”.
L’autorevole storico dell’arte Mauro Lucco, già curatore di numerose mostre tra cui proprio quella su Antonello da Messina alle Scuderie del Quirinale, che ha introdotto la presentazione di questi studi ieri a Bruxelles, per il valore che egli stesso ha pubblicamente attributo a “il mistero svelato” di Giovanni Taormina, ha proposto di continuare insieme allo stesso Taormina e ai suoi colleghi queste ricerche.

Ecco i principali nodi sciolti da questo studio interpretativo dell’opera:
Maria ha dinanzi un Magnificat
Per anni si è cercato di capire cosa rappresentassero i segni posti dall’artista messinese sul libro dinanzi alla Madonna. Analizzando i punti in rosso cinabro sono emersi significativi risultati. In particolare il simbolo più evidente rappresenta un carattere onciale e cioè un tipo di scrittura adoperata in codici vergati per i titoli, le rubriche, gli incipit o gli explicit impiegati solitamente nei manoscritti dell’epoca come capolettera di un capitolo o di un paragrafo. Si è riusciti ad individuare in quel segno una “M”, in particolare una M di Magnificat.
Le scritte in nero sul foglio, inoltre, evidenziano residui di alcune lettere che dovevano comporre alcune frasi iniziali del Magnificat “anima mea Dominum, et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo”.
Una nuova rappresentazione dello Spirito Santo sotto forma di vento
E’ la prima volta che si parla della presenza dello Spirito Santo nell’opera dell’Annunciata. Un argomento che non era mai stato trattato e che per primo Giovanni Taormina ha portato alla luce. Lo stesso Prof Mauro Lucco ha voluto valorizzare questa scoperta pubblicamente, complimentandosi con l’autore nel corso della serata evento organizzata all’IIC di Bruxelles. In sostanza nell’Annunciata di Palermo si puo’ notare che le pagine del libro dinanzi alla vergine sono come sollevate da un soffio di vento. Secondo Giovanni Taormina e il gruppo interdisciplinare che ha compiuto questi studi, quel vento rappresenta il soffio generante e ispiratrice dello Spirito Santo. Tra le varie spiegazioni c’è quella etimologica. La parola spirito in ebraico si traduce ruach, che nel suo senso primario significa soffio, aria, vento, respiro. 
Dal greco traduce pneuma (da pneo) e cioè soffiare, respirare, ricevere vita. (Theopneostos tradotto letteralmente soffiato da Dio, emessa dal respiro di Dio).
Chi è l’Annunciata di Palermo? Smentita la raffigurazione di Smeralda Calafato
Secondo alcune ipotesi la giovane ritratta da Antonello sia Santa Eustochia Calafato (al secolo Smeralda), nata a Messina nella stessa epoca di Antonello. Il gruppo interdisciplinare di studi coordinato da Giovanni Taormina ha, quindi, provveduto a identificare i resti mummificati, che si attestano essere di Smerala. Si è valutata quindi la possibilità di ricostruirne il volto e tentare il confronto, attraverso una serie di indagini comparate tra la mummia ed il dipinto dell’Annunciata. Per la mancanza di alcune autorizzazioni, pero’, tali approfondimenti non sono stati ancora eseguiti.
Grazie ad alcune analisi svolte da uno specialista in chirurgia estetica, comunque, è stato possibile asserire che l’ipotesi che vuole Smeralda Calafato come colei che avrebbe posato per la realizzazione dell’Annunciata, non trovi conferma il confronto tra l’Annunciata di Palermo e l’Annunciata di Monaco: la prima ha già Gesù in grembo
Le due opere sono state confrontate con l’obiettivo di far emergere nuovi indizi a supporto di una migliore comprensione del significato dell’Annunciata di Palermo. Da questo confronto è emerso che l’Annunciata di Monaco è stata rappresentata da Antonello in un momento in cui non si è ancora svolta l’azione di concepimento da parte dello Spirito di Dio, mentre in quella di Palermo è già avvenuta. A questa interpretazione è stato possibile risalire attraverso lo studio di piccoli particolari come il volto delle due Madonne: in quella di Palermo il viso di Maria evidenzia una leggera piega dell’angolo labiale che rappresenta un sereno sorriso mentre nella Maria di Monaco la bocca è aperta, come se la vergine fosse colta da stupore improvviso mentre l’angelo le annuncia che lei è la prescelta. Anche la posizione delle mani delle due vergini confermano questa ipotesi. “In un dipinto di Antonello, nulla è stato dipinto a caso, ogni pennellata è importante ed ha una sua spiegazione logica” si puo’ leggere nello studio presentato all’IIC di Bruxelles a pag 10.
“Ho fortemente voluto ospitare nel nostro Istituto Italiano di Cultura la presentazione di questo studio inedito su L’Annunciata di Antonello da Messina – ha dichiarato la prof.ssa Federiga Bindi, direttore dell’IIC di Bruxelles – non soltanto perché Antonello è uno degli artisti più significativi del Rinascimento italiano e mondiale, ma anche perché questa interessante analisi rappresenta un’eccellenza della ricerca italiana che va valorizzata e promossa anche all’estero”.

(Dott.ssa Federiga Bindi, Direttore I.I.C.B.)


venerdì 8 maggio 2009

Chiamala se vuoi Annunciazione

Poichè immagini simili non sono meccanicamente tutte uguali, iconologicamente parlando, e poichè l’occhio del 900 ha perso il senso dei significati e dei messaggi veicolati nelle opere antiche, voglio ricordare questa interessante considerazione presente nel fondamentale testo di Baxandall “Pittura ed esperienze sociali nell’Italia del 400”, ricerca innovativa anche sul piano metodologico nello spostare l’attenzione sul quotidiano, sui rapporti sociali, sulle strutture del mercato, sulle pratiche religiose.

I predicatori popolari nel 400 miravano, con i loro sermoni, ad infiammare gli animi ma svolgevano anche una funzione didattica insostituibile; Fra Roberto Caracciolo da Lecce era uno dei più fervidi religiosi della Firenze dei Medici e si trovava a trattare anche molti temi usati dai pittori. In un sermone sull’Annunciazione distingue tre misteri principali:

1) La “Angelica missione”

2) l’”Angelica salutazione”

3)l’”Angelica Confabulatione”.

Il terzo mistero dell’Angelica Confabulatione chiarisce come nel 400 era sentito l’evento a livello umano ed emotivo e mostra i vari momenti ai quali l’artista deve attenersi, ovvero le cinque condizioni spirituali e mentali o stati d’animo attribuiti a Maria:

“O tertio misterio de dechiarare circa la annuntiatione della madonna sio chiama angelica confabulatione; dove si conteneno cinque laudabile conditione de essa virgine benedicta.

la prima si chiama conturbatione

la seconda cogitatione

la tertia interrogatione

la quarta humiliatione

la quinta meritatione

Il primo momento, conturbatione, si riferisce a quando la Vergine, in meditazione, sente il saluto dell’angelo e si turba per la meraviglia e per le parole di lode.

F_Lippi_Annunc_Fi_S_Lorenzo_1440

La seconda condizione, cogitazione, riguarda il momento nel quale la Vergine mostra la sua prudenza nel riflettere sul saluto dell’angelo.

Biagio d'antonio-annunciazione

Il terzo momento, interrogatione, si riferisce a quando la Madonna, sentite le parole dell’angelo, chiede come possa avvenire la sua maternità visto che non conosce uomo.

Alessio Baldovinetti-annunciazione

La quarta condizione, humiliatione, è quando la Vergine, abbassando la testa e stringendo le mani a croce, accetta la sua missione.

Fra angelico-annunciazione

Infine la quinta condizione, meritatione, riguarda invece il momento dell’incarnazione e mostra la Vergine, bellissima e piena dello Spirito Santo, che rimane da sola dopo il congedo di Gabriele; questo tema in pittura sarà definito “Annunziata”.

antonello da Messina-annunziata Cosmè Tura- Vergine Annunziata

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