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venerdì 8 febbraio 2013

L'Origine del mondo di Courbet ha un volto

L’origine del mondo, celebre quadro di Gustave Courbet dipinto nel 1865 e rappresentante un corpo nudo femminile, senza volto, senza testa, che mostra in primo piano il sesso della donna avrebbe finalmente ritrovato una delle sue parti mancanti? Secondo quanto rivelato giovedì sul settimanale Paris Match il busto avrebbe ritrovato la sua testa mancante su un altro quadro, testa che sarebbe stata tagliata dallo stesso Courbet per evitare lo scandalo. L’Origine del Mondo, che dal 1995 troneggia in una sala del Museo d’Orsay, non sarebbe dunque che una parte di un quadro di ben più grandi dimensioni, forse 1m x 1,20m. La notizia è tra le più incredibili e inaspettate anche se sa tanto di bufala.



Parigi. È su uno dei misteri più intriganti della storia dell’arte che si sta facendo luce in Francia: la donna che prestò la propria intimità a Gustave Courbet per «L’origine del mondo», posando languidamente stesa e offrendo il sesso allo sguardo di tutti, ha ormai un volto e un nome. Il massimo specialista francese del pittore realista, Jean-Jacques Fernier, è convinto infatti di aver messo le mani sulla «parte mancante» del dipinto, una tela che riproduce il viso della modella e che completa, come in un puzzle, l’audace nudo conservato al Musée d’Orsay di Parigi.
Sembra, spiega lo specialista, che Courbet abbia concepito il quadro-scandalo nel 1866 non come un’opera incentrata sul sesso della donna, ma come un ritratto completo. L’artista avrebbe tuttavia deciso di ritagliarlo e di vendere la parte inferiore a un diplomatico turco (Khalil Bey. L'ultimo proprietario dell'opera. prima del suo ingresso nelle collezioni del d'Orsay nel 1995, fu invece lo psicanalista Jacques Lacan, Ndr). La parte superiore sarebbe invece rimasta sconosciuta per oltre un secolo.
Lo scoop che già fa discutere il mondo dell’arte si deve al settimanale «Paris-Match», che ha pubblicato il volto della ragazza, chino all’indietro, con la bocca dischiusa e i ricci ribelli sparsi sul cuscino. È un’irlandese, Joanna Hifferman, amante del pittore. La storia del ritrovamento è degna di un’inchiesta alla Conan Doyle. Nel gennaio 2010 un collezionista d’arte inglese, che si fa chiamare John, acquista un quadro da un antiquario parigino per 1.400 euro, un olio su tela senza firma di 33 x 41 cm. Non sospetta che si possa trattare di un Courbet, ma intende saperne di più. Nota che la tela è piegata, trova il sigillo di un mercante d’arte, risale al nome della protagonista, mette a confronto il quadro con altri Courbet. Ha un'incredibile intuizione. Scava allora negli archivi del Louvre, consulta esperti e chiede perizie. I due quadri sembrano combaciare perfettamente. Manca ora il parere decisivo dell’Orsay. Ma se il volto di donna è autentico, come sostiene Fernier, il suo valore si aggira intorno ai 40 milioni di euro. (Il Giornale dell'Arte)

giovedì 1 novembre 2012

Addio all'architetto Gae Aulenti

L'architetto Gae Aulenti è morta nella sua casa di Milano, nel quartiere Brera. Aveva 85 anni. Fra le sue opere più famose il progetto della Gare d'Orsey e del Museo, a Parigi, realizzato negli anni '80Aulenti, malata da tempo, aveva fatto l'ultima uscita pubblica lo scorso 16 ottobre, quando aveva ritirato il premio alla carriera conferitole dalla Triennale. Nata in provincia di Udine, da una famiglia di origini pugliesi, è considerata una dei maestri del nostro tempo in campo architettonico. Aulenti si è formata nella Milano degli anni Cinquanta, dove l'architettura italiana è impegnata nel recupero dei valori del passato e dell'ambiente costruito esistente. In quegli anni nasce la nuova corrente del Neoliberty. La Aulenti fa parte di questo percorso, che si pone come reazione al razionalismo. Proprio a questo percorso si può ricondurre il tema floreale del Museo di Orsay o la lampada a 'Pipistrello' che asi ispira all'Art Nouveau. Negli anni '80 la Aulenti partecipa anche all'allestimento del Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi e alla ristrutturazione di Palazzo Grassi, a Venezia. Dal 1955 al 1965 fa parte della redazione di "Casabella-Continuità" sotto la direzione di Ernesto Nathan Rogers. Dal 1974 al 1979 è membro del Comitato direttivo della rivista "Lotus International" e dal 1976 al 1978 collabora con Luca Ronconi a Prato al Laboratorio di Progettazione Teatrale.

Di sicuro Aulenti è ricordata per la riprogettazione della Gare d'Orsay (ma anche le scuderie del Quirinale sono un intervento notevole) che trasforma nel museo degli impressionisti con soluzioni museografiche all'avanguardia, oltre che di grande effetto scenografico. "Bisogna progettare per un senso collettivo, non per blasfemia individuale". dirà lucidamente in quest'intervista esclusiva a Immobiliare.

In basso la stazione d'Orasy prima e dopo l'intervento







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