lunedì 13 giugno 2011

Il Sant'Agostino nello studio di Caravaggio

Continuano le scoperte e le attribuzioni al Caravaggio. E' la volta del "Sant'Agostino nello studio" dalla Collezione Giustiniani: «Un quadro di una mezza figura di S. Agostino dipinto in tela alta palmi 5 e mezzo e largo 4 e mezzo incirca, di mano di Michelangelo da Caravaggio con sua cornice negra ».

A darne notizia sulle pagine della "Domenica" del Sole 24 Ore in edicola il 12 giugno, con tutti gli approfondimenti, è la storica dell'arte Silvia Danesi Squarzina, massima esperta della Collezione Giustiniani di Roma. Il dipinto ritrovato infatti - un olio su tela raffigurante "Sant'Agostino nello studio" - corrisponde esettamente al quadro commissionato a Caravaggio dal marchese-collezionista Vincenzo Giustiniani che lo fece schedare come opera del Merisi nell'inventario di Casa redatto nel 1638. Il dipinto rimase per secoli nelle collezioni romane dei Giustiniani (tutti gli inventari lo citano con precisione), fino a che, a metà Ottocento, la tela finì a Pantaleo Giustiniani Recanelli, erede di tutti i beni dei Giustiniani, palazzo di Roma compreso. Costui vendette il quadro a un collezionista spagnolo, il quale, a sia volta fece una cosa importantissima: sul retro del dipinto appose una targhetta nella quale ricordò (in spagnolo) da dove proveniva il quadro, vale a dire dalla Casa Recanelli di via del Governo Vecchio, cioè da Palazzo Giustiniani in Roma. Prova questa dell'illustre provenienza dell'opera. (sole 24 Ore).

Qui, invece, la risposta di Sgarbi dal Giornale che considera l'attribuzione un abbaglio.

Su Arcadja, invece, i commenti di Maurizio Marini e Nicola Spinoza; anche loro non accettano l'attribuzione optando verso Bartolomeo Cavarozzi.

Un articolo più dettagliato circa i Caravaggio Giustiniani

E di seguito due Sant'Agostino di influenza caravaggesca, il primo di Cecco del Caravaggio e il secondo di Mattia Preti.




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