domenica 19 luglio 2009

La “Rometta” di Pirro Ligorio

Se avete presente l’Italia in miniatura, quell’attrazione che presenta ricostruzioni e scorci delle maggiori città della penisola con i loro tesori d’arte, volevo sottolineare quella che forse, in termini concettuali, è la sua antecedente.

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Si tratta della famosa fontana del “La Rometta” realizzata dal 1567 al 1570 da Curzio Maccarone su progetto di Pirro Ligorio nello splendido giardino di villa d’Este a Tivoli. La fontana, riproduzione sintetica della Roma classica visibile nel '500, rappresentava in forma allegorica città antica, con percorsi d’acqua e, in una miniatura di fantasia, l’isola Tiberina e alcuni importanti edifici, sullo sfondo panoramico della città.

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Gran parte della quinta architettonica fu demolita a metà dell’Ottocento in seguito al verificarsi di gravi dissesti strutturali causati dalla crescita di radici all’interno del nucleo murario e da protratte infiltrazioni. Ecco l’originale stato della fontana da due stampe del Duperac e del Venturini.

Venturini- Le Fontane del Giardino Estense

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Discendendo dalla villa, in fondo al viale delle Cento Fontane, si apre il belvedere della Rometta aperto verso la pianura romana. L'insieme di vasche e zampilli trova il suo centro nella grande vasca con al centro la rappresentazione di Roma in trono, scenograficamente incorniciata sulla sinistra, in origine, dalla citazione dei monumenti più belli e rappresentativi che caratterizzavano la città antica. Posizionata su un grande basamento, regala ai visitatori una splendida vista dalla retrostante terrazza: vi si accede tramite un ponticello che scavalca un canale dalla forma curva, rappresentante il Tevere, che è alimentato da due ruscelli, il cui confluire rappresenta l'immissione del fiume Aniene nel Tevere. Al centro del corso d'acqua sorge una antica nave romana, rappresentante l'Isola Tiberina, il posto in cui si istaurò il primo nucleo romano, essendo un punto del fiume di facile guado; l'Isola era altresì sede di numerosi ospedali, ai quale probabilmente allude il serpente che si svolge sotto il ponticello, simbolo del dio della medicina Esculapio. Al centro della fontana sta la statua di Roma Vittoriosa, armata di elmo, corazza e lancia, mentre al lato il gruppo scultoreo della Lupa che allatta Romolo e Remo. Adornavano la fontana in origine, molti altri gruppi scultorei simboleggianti i monumenti della Roma antica, (l'Arco di Tito, l'Arco di Settimio Severo, l'Arco di Costantino, la Colonna Traiana, il Pantheon, il Colosseo e così via molti altri), tutti realizzati da Pierre de la Motte su disegno di Pirro Ligorio, dei quali non ci rimane traccia, se non nei disegni del Venturini del 1685: prima della demolizione di una buona parte del complesso nel XIX secolo, doveva apparire ben diversa la fontana nel suo insieme, adorna delle tante statue e ricca di particolari.

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Ecco quindi un gioco di prospettive, rimandi, simbologie tra la Roma in miniatura e la Roma reale, la cui veduta in lontananza si può osservare dalla terrazza della fontana; naturalmente non era intenzione del dotto cardinale Ippolito d’Este far creare un qualcosa che attirasse solo la curiosità: anche se vi è uno spiccato gusto per la sorpresa e il meraviglioso queste piccole riproduzioni di edifici (a quanto mi risulta un unicum nella storia dell’arte) restano pur sempre cariche di simboli, esempi illuminanti del fervente clima archeologico e filologico che dominava la cultura del tempo.

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1 commento:

  1. Bellissimo, io ho visto la Sardegna in miniatura, naturalmente il resto d'Italia sarà più grande..adoro l'arte..anche la fontana è splendida..grazie di esserti aggiunto tra i miei lettori, ciao a presto!!

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