domenica 5 luglio 2009

La musica di Caravaggio

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Nell'autunno del 1595 Caravaggio, ormai a Roma da tre anni, entra al servizio del Cardinale Francesco Maria Del Monte, e fissa la sua nuova casa in Palazzo Madama. All'interno del palazzo, oltre alle numerose stanze per gli ospiti e ai saloni di rappresentanza, il cardinale Del Monte aveva fatto costruire un salone per la musica che ospitava una parte consistente della sua importante raccolta di libri di musica e di strumenti musicali oltre ad alcuni dipinti. Non si conosce con esattezza quali opere fossero già presenti all'arrivo di Caravaggio, ma, cosa tipica per l'epoca, tutta la collezione doveva essere incentrata sul Cinquecento e sull'antichità classica. Palazzo Madama, oggi sede del Senato, offriva a Caravaggio non soltanto la possibilità di accedere a così importanti collezioni d'arte e scienze, ma anche un ambiente ricco di stimoli intellettuali e personaggi interessanti: è infatti il principale biografo nonché peggior nemico di Caravaggio, il pittore Giovanni Baglione, ad alludere al sollievo di Caravaggio nell'aver ottenuto una sistemazione sicura a Palazzo Madama, e al piacere col quale dipinse per il cardinale "una musica di alcuni giovani ritratti al naturale, assai bene". Questo dipinto (il Concerto di giovani) oggi conservato al Metropolitan di New York, è il primo lavoro espressamente eseguito per il cardinale, ed il primo che dimostra una familiarità del pittore con il ricco ambiente musicale della Roma di fine secolo. In quel periodo l'Italia, e soprattutto Roma, era un centro di vita musicale che attirava da tutta Europa compositori e virtuosi, un luogo dove chiese, collegi e seminari offrivano ampie possibilità d'impiego, mentre i visitatori erano sbalorditi di fronte all'abbondanza di occasioni di sentire musica. Nell'ambiente aristocratico il talento musicale era tenuto in alta considerazione, ed in questa cultura il cardinale Del Monte aveva un ruolo di primo piano: tanto lui quanto Ferdinando de' Medici erano musicofili appassionati, in contatto con i migliori compositori ed esecutori del tempo, e questa passione era condivisa dal cardinale Pietro Aldrobrandini, nipote del papa e dal cardinale Alessandro Montalto. Il cardinale Del Monte, oltre ad essere un suonatore di chitarra dilettante, possedeva una collezione di strumenti musicali, esposti nella sua stanza della musica: furono certamente questi strumenti quelli utilizzati come modello da Caravaggio per il Concerto di giovani.

La grande precisione con cui Caravaggio dipinge gli strumenti musicali e i fogli di musica ci permette di identificare alcuni dei brani copiati nei due quadri appartenuti al cardinale Del Monte: nel Concerto di giovani, nonostante il cattivo stato di conservazione che rende difficilmente leggibile la partitura, è stato possibile individuare un madrigale di Jacques Arcadelt (1505-1568), compositore fiammingo che dal 1539 fu attivo a Roma, prima presso la Cappella Giulia, poi come maestro della Cappella Sistina. Altri quattro madrigali di Arcadelt sono chiaramente dipinti nel ritratto di liutista fatto per Vincenzo Giustiniani, mentre nella copia di Del Monte appaiono due madrigali stampati nel medesimo libro primo di Arcadelt, ma di due autori a lui
contemporanei: il fiammingo Jaques de Berchem e il fiorentino Francesco de Layolle, organista e compositore, che fu, tra le altre cose, maestro di musica di Benvenuto Cellini.

Poi Caravaggio, forse stanco di vivere alle dipendenze di monsignori e cardinali, affitta una casa tutta per se' . E' in vicolo del Divino Amore, un tempo dei Santi Cecilia e Biagio. Per quell' appartamento al civico 22 (primo e secondo piano), l' artista paga alla proprietaria Prudenzia Bruni, ben 40 scudi. Un affitto salato, considerando che il canone medio si aggirava intorno ai 20 scudi l'anno. Ed è proprio la proprietaria, denunciando il mancato pagamento, a sfrattare Caravaggio e a fare l' inventario dei suoi beni: dentro un baule di cuoio nero, ci sono un paio di pantaloni e un giubbotto stracciati, una chitarra, un violino, due specchi, dei libri, un pugnale e un paio di orecchini. Tutti oggetti che si ritrovano nei suoi quadri. Gli strumenti musicali, inoltre, rivelano come il pittore si dilettasse personalmente anche nella musica, suonando forse per se stesso non proprio quella ricercata ed erudita della corte papale ma quella più popolare in voga a Roma nel periodo e che risentiva di influssi spagnoli: ricercari, passacaglie, follie, ecc.

E’ interessante conoscere il clima musicale nel quale si muoveva l’artista per immaginarsi il suo tempo travagliato e contestualizzare allo stesso tempo i dipinti; come sarebbe assurdo osservare un quadro del pittore in piena luce radente, così sarebbe forviante accostare ai suoi quadri suoni diversi da questi.

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Segnalo due cd in particolare.

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Il primo si intitola Lachrimae Caravaggio realizzato da Le Concert des Nations, Hesperion XXI, sotto la direzione del grande Jordi Savall; il lavoro, pur non essendo una ripresa filologica dei brani dell’epoca, attraverso una sorta di suite rielaborata a partire da brani autentici, rievoca i suoni pieni di tormento e malinconia propri del periodo. Si basa su sette Statio, che rimandano ai soggiorni dell’artista e alle sue opere più importanti; più che partiture sono suoni pittorici, ricchi di sfumature e di improvvisazioni, come se fossero eseguiti sull’istante; gli strumenti sono i più vari ma in prevalenza si è usato il liuto e il violoncello. Ascoltandoli, provate a chiudere gli occhi e ad immaginare il pittore, a lume di candela, strimpellare nella sua casa, tra i malfamati vicoli del centro di Roma, tristi e silenziose melodie.

Il CD

Il CD con la possibilità di ascoltare i primi 30 secondi di ogni pezzo

Il secondo cd, invece, si intitola Il liuto di Caravaggio (Lute music in Rome at the time of Caravaggio) ed è eseguito da Diego Cantalupi. In questo caso i brani in scaletta sono tutti originali e si riferiscono ad artisti realmente attivi a Roma nel periodo in cui anche il pittore vi risiedeva; brani quindi che ebbe modo sicuramente di ascoltare nei palazzi nobiliari o tra le strade. Tra i nomi dei musicisti figurano Vincenzo Galilei, Laurencini, Francesco da Milano, Girolamo Kapsberger e molti altri. Da ascoltare per entrare nel clima musicale dell’epoca.

Il CD

Da questo bellissimo sito, che riporta quasi tutta l’opera completa del Caravaggio, potete inoltre ascoltare direttamente le composizioni presenti negli spartiti dipinti nelle sue tele e leggerne i testi. Basta entrare, andare su Percorsi e poi su Caravaggio e la musica.

Il SITO

Buon Ascolto

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