martedì 13 ottobre 2009

Caravaggio XXI – Il pathos del reale

Forse è un’operazione troppo facile trarre tableaux vivants dalle opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio ma ciò dipende non certo dalla banalità dei registi o attori quanto dall’intrinseca natura delle opere del Merisi, soggetti così miracolosamente reali e significanti di per se stessi, senza il ricorso a un primo approccio a lettura iconografiche, da prestarsi a questo genere di riutilizzazione. Arte sublime e ricorso a specifiche formule di pathos (pathosformel appunto) capaci da sole di trasmettere emozioni. E’ quello che ha cercato di fare compagnia Malatheatre con la regia di Ludovica Rambelli con lo spettacolo Caravaggio XXI che verrà trasmesso, in prima assoluta, alle ore 21.00, presso il Cinema Azzurro Scipioni di Roma. Dalle immagini che ho trovato trovo assolutamente valida, dal punto di vista estetico, la loro operazione tanto da aver scambiato l’immagine con la Maddalena, ad un primo sguardo, per un dipinto reale. L’azione scenica non fa che aumentarne la resa.

CARAVAGGIO XXI

CARAVAGGIO XXIa

CARAVAGGIO XXIb CARAVAGGIO XXIc

ecco i quadri originali, per un veloce raffronto.

caravaggio-matteo, part. maddalena_caravaggio1_N

caravaggio-lazzaro, part. caravaggio, part. francesco

Un breve video del lavoro si può visionare dal blog Caravaggio400, sempre aggiornato sugli ultimi avvenimenti intorno all’artista.

Da questo link, invece, un video desunto dal Caravaggio di Darek Jarman, assoluto capolavoro di regia e di contestualizzazione dell’opera del Merisi nel contemporaneo.

caravaggio_sepoltura-cristo malatheatre-caravaggio

giuditta oloferne

GiudittaeOloferne1599

1 commento:

  1. Tommy, grazie per questa prima corretta analisi ma spero tu possa venire alla proiezione per un tuo commento più approfondito. Dal trailer purtroppo non emerge la parte più importante dello spettacolo che non è tanto quella del tableaux vivants finale (di cui non si è cercata la perfetta ricostruzione scenica o iconografica) quanto quella del movimento teatrale nel passaggio da un quadro all'altro senza che non cambino mai gli attori e gli oggetti in scena...anche con il solitario canestro di frutta...
    Vi aspettiamo.
    Un caro saluto
    Massimo D'Alessandro

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