Non fatevi ingannare; non è un fotomontaggio e non è avvenuta una catastrofe nucleare che ha spazzato via la città di Roma risparmiando il suo Cuppolone, si tratta della Basilica di Notre Dame de la Paix di Yamoussoukro, capitale amministrativa della Costa d’Avorio.
Voluta dal suo primo presidente Félix Houphouët-Boigny, e ideata dall'architetto Pierre Fakhoury, si ispira chiaramente al modello michelangiolesco, probabilmente ancor più dell’originale basilica di san Pietro, per la cui costruzione si alternarono molti altri architetti, dal Bramante, al Maderno, al Bernini per il noto colonnato; la basilica di Michelangelo, che riprendeva i modelli del Bramante, infatti, era prevista a pianta centrale secondo un canone molto studiato nel Rinascimento, come dimostra anche il celebre schizzo di Leonardo.
Detto questo nulla giustifica la costruzione di questa vera e propria cattedrale nel deserto nel cuore della foresta africana con una totale mancanza di grazia, un disinteresse evidente per l’integrazione nel complesso urbanistico della città e un endemico amore per il kitch; anche se il Guinness dei primati la considera la chiesa più grande del mondo, coi suoi 30.000 m² di superficie; è infatti più alta (158 m, altezza misurata con la croce posta sulla cupola, contro 133), più lunga e più larga del suo modello romano, di certo non si contraddistingue per la sua bellezza ed armonia col contesto, elemento fondamentale per la riuscita di ogni buona architettura. Un anacronismo vero e proprio nel cuore dell’Africa, un gigantismo fine a se stesso e una costruzione che offende profondamente tutti quei secoli di storia che hanno reso la basilica di San Pietro un capolavoro dell’arte occidentale. A voi comunque il giudizio.
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