Non ci sono parole per descrivere la distruzione subita dal patrimonio artistico dell’Aquila, patrimonio poco conosciuto ma incredibilmente ricco e importante; stucchi, statue medievali in terracotta, tele, decorazioni barocche, volte, che difficilmente potranno essere riportate allo stato originale. Si è parlato molto di arte e ricostruzione ma niente più di queste foto mi hanno trasmesso la drammaticità di un evento devastante anche per il patrimonio artistico. Le ho trovate sul blog Miss Kappa e si riferiscono alla riapertura di un negozio del centro storico trasferito, come molti, in un nuovo centro commerciale. L’idea naturalmente è quella della denuncia e del ricordo, ma trovo nell’esposizione di questi reperti sopravvissuti al sisma (porcellane, cristalli, maioliche) una spiccata valenza artistica tanto da non sembrarmi eccessivo considerare questa bottega, ad oggi, l’unico vero museo del terremoto.
E proprio di questi giorni la storia dell'artista Marcello Mariani, che aveva il suo studio in una chiesa sconsacrata del centro storico e che ha visto le proprie opere sepolte dalle macerie. Da quelle rovine ha fatto rinascere la sua arte dipingendo una tela con i colori ottenuti polverizzando i detriti del suo studio distrutto. (fonte).
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