Santa Margherita d'Antiochia fu una santa importante, in particolare nel medioevo, quando fu inserita tra i "quattordici Santi Ausiliatori", nome col quale venivano designati un gruppo di 14 santi alla cui intercessione il popolo cristiano soleva far ricorso nei momenti difficili dell'esistenza. Essi sono: Acacio, Egidio, Barbara, Biagio, Cristoforo, Ciriaco, Dionigi, Erasmo, Eustachio, Giorgio, Caterina, Margherita, Pantaleone e Vito.
Secondo la Passio un giorno, mentre conduceva le pecore al pascolo, Margherita, venne notata da Oliario, nuovo governatore della provincia che, rimasto colpito dalla sua bellezza, ordinò che gli fosse condotta dinnanzi. Dopo un lungo colloquio il governatore non riuscì nell'intento di convincere Margherita a diventare sua sposa, essa si dichiarò subito cristiana e fu irremovibile nel professare la sua fede e difendere la sua verginità. Il governatore, dopo un lungo interrogatorio, alle risposte di Margherita, controbatte con la flagellazione e l'incarcerazione. Secondo la tradizione, in carcere a Margherita appare il demonio sotto forma di un terribile drago, che la inghiotte, ma lei armata da una croce che teneva tra le mani, squarcia il ventre del mostro sconfiggendolo.
Da questo fantastico episodio nacque nella devozione popolare quella virtù riconosciuta a Margherita di ottenere, per la sua intercessione, un parto facile alle donne che la invocano prima dell'inizio delle doglie, diventando così protettrice delle partorienti.
In questa stupenda opera di Raffaello del 1518, presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna, vediamo la santa, in una posa classica a chiasmo, reggere il crocefisso, impassibile dopo l'uscita dal ventre del mostro; quello che mi colpisce però è l'orrenda bocca del drago così orribilmente spalancata ed innaturale, un vuoto e un grido rosa che calamita subito l'occhio dell'osservatore. In questa bocca allora, considerando il ruolo di Margherita quale protettrice delle partorienti e le modalità della sua uscita dal ventre della bestia, non è assurdo vedervi la rappresentazione (non so quanto inconscia) di una enorme vagina.
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