Principiante
- trovare in qualche galleria o museo d’arte contemporanea opere della serie “quadri specchianti” di Michelangelo Pistoletto
- entrare con circospezione e posizionarsi davanti l’opera
- rimanere immobili per quanto più tempo possibile
Note: per una maggior comodità e per rendere più piacevole la vostra entrata nell’opera procurarsi una sedia (per evitare figure non prendete sedie già musealizzate).
Si sconsiglia questa prassi alle ragazze vanitose con trousse nella borsetta.
Intermedio
- venire a sapere del prossimo edificio che sarà impacchettato da Christo Javacheff
- recarsi nel luogo dell’evento qualche giorno prima per studiare l’edificio
- poco prima dell’inizio dell’impacchettamento entrare nell’edificio e rimanerci dentro; anche se è difficile dire quale sia l'opera, il risultato finito o tutto il processo di progettazione che lo ha determinato, di certo l’edificio, e tutto quello che conserva dentro, acquista da questa operazione nuovi significati
Note: conoscere in anticipo la durata dell’impacchettamento e regolarsi di conseguenza; ritrovarsi in un’opera che rimarrà impacchettata per diverse settimane senza viveri sarà un problema.
Esperto
- cercare la nuova sede espositiva dell’opera Untitled del 2004 di Maurizio Cattelan (quella dei bambini appesi, per intenderci)
- arrampicarsi con attenzione sull’albero e togliere dal cappio il manichino di un bambino
- impiccarsi al posto del bambino
Note: consigliabile solo per chi ha tendenze suicide. Per essere in sintonia con l’estetica del brutto di Cattelan è preferibile non essere soggetti avvenenti.
Estremo
- per i forti di stomaco iscriversi ad una performance dell’azionista viennese Hermann Nitsch e al suo Orgien Mysterien Theater e, vestiti di bianco, farsi crocifiggere come un bue squartato, ricoperti di sangue
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