Gazira Babeli è un'artista, performer e film-maker che vive e lavora nel mondo virtuale di Second Life, dove è nata il 31 marzo 2006. In breve tempo si è guadagnata attenzione e rispetto con le sue performance provocatorie, che indagano i temi del corpo, dello spazio e dell'identità nei mondi virtuali. Esistendo solo in Second Life, Gazira Babeli concentra il proprio lavoro sulla propria identità di artista virtuale, e sulla costruzione di una personale mitologia - in linea, peraltro, con molti artisti del Novecento, da Marcel Duchamp a Yves Klein, da Joseph Beuys a Matthew Barney. Da questa ricerca nasce il trittico video Saint Gaz' Stylite e che prelude al film Gaz' of the Desert, il primo film in alta definizione interamente girato in un mondo virtuale. (Intervista).
Molti sono i suoi lavori “immaginari” o virtuali che mostrano tutta la potenzialità di Second Life nel campo dell’arte contemporanea (basti pensare a Second Front, lo storico gruppo di performer). Performance, installazioni, sculture tutte caratterizzata da un forte legame con la tradizione figurativa del ‘900 dove ogni corpo e oggetto è materia che può essere rielaborata e manipolata per creare nuove realtà. Libertà assoluta e manipolazione.
In questo senso trovo geniale il suo lavoro “Avatar su tela” del 2007. Si parte da Bacon, il più estremo utilizzatore della figura umana, e si cerca di eliminare il legame che si crea tra un soggetto e la sua immagine virtuale, ovvero l’avatar di Second Life. Proprio perchè, anche in mondi virtuali si resta attaccati e vincolati all’aspetto fisico, all’integrità del proprio secondo corpo, alla propria riconoscibilità, queste deformazioni vogliono sottolineare come nessuno è il proprio avatar. Il ricorso all’iconografia baconiana non fa che accentuare questo straniamento.
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