Il museo d'arte contemporanea più piccolo dell'universo starebbe sulla Luna e sarebbe contenuto in un chip trasportato clandestinamente dall'Apollo 12 nel 1969. Questo chip conterrebbe sei opere tra schizzi e bozze di Andy Wahrol (il fallo), Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, David Novros e John Chamberlain.
Durante gli anni 1960, Myers – insieme a centinaia di altri artisti di New York – avrebbe lavorato con gli ingegneri di Bell Labs ad alcuni «esperimenti» del programma Arte e Tecnologia. Secondo le prove raccolte dalla PBS, il programma dei Bell Labs prevedeva la riduzione di bozze e schizzi d'arte e il successivo inserimento all'interno di un chip rettangolare in ceramica grande un centimetro circa. I due ingegneri a capo del programma, come in tutti i gialli che si rispettino, sono deceduti. Ma uno di questi chip, del quale Myers e altri avrebbero delle copie, sarebbe stato imbarcato di nascosto sull'Apollo 12, con l'intento di lasciarlo sulla Luna a missione compiuta. «Per noi, in quei giorni – ha raccontato Myers –, lo sbarco luna era la cosa più eccitante mai avvenuta. Gli artisti volevano solo essere parte di essa». Lo stesso Myers è uno dei sei artisti che insieme a Warhol, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, David Novros e John Chamberlain, avrebbero realizzato le opere. I rappresentanti di Oldenburg e Chamberlain hanno confermato a usa Today che gli artisti da loro rappresentati avrebbero contribuito al progetto. (fonte: artestetica)
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