Chi non lo ha mai pensato una volta osservando l'arte contemporanea? Ora si può fare grazie a iartist, un pò come l'operazione che compie Mike Bidlo con le opere degli artisti storici. In questo caso l'opera, inserita pienamente nel contesto della merce e del consumo, arriva a casa con tanto di pacco e istruzioni e deve essere solo montata. Un pezzo su tutti il celebre teschio di Hirst, ma si possono realizzare anche dei Banksy, la celebre testa di Marc Quinn, Everyone I have Ever slept with 1963-1995 di Tracy Emin. E per riflettere sul concetto di originalità-realtà nell'arte contemporanea, ovvero sulle differenze, tutte filosofiche, che intercorrono tra un oggetto comune e lo stesso oggetto diventato opera e musealizzato, è uscito da poco Oltre Brillo Box. Il mondo dell'arte dopo la fine della storia, di Arthur Danto. Finalmente anche in Italia viene tradotto il celebre saggio The artworld (in parte fruibile in inglese qui), ampliato e aggiornato: "Analizzando in modo critico la complessa relazione tra interpretazione, storia, teoria e pratica nell'arte, e con uno stile improntato alla chiarezza espositiva, "Oltre il Brillo Box" prende le distanze da un passato dominato dal paradigma tradizionale delle arti visive e ci proietta nell'attualità di un mondo caratterizzato da opere d'arte indiscernibili dagli oggetti ordinari: è il mondo in cui viviamo, costantemente alla ricerca di una risposta alla domanda "che cos'è l'arte?". Naturalmente, per entrare in queste problematiche, si sconsiglia l'inutile testo, seppur divulgativo, di Bonami "Lo potevo far anch'io".
Una parte del saggio di Danto era apparsa in italiano nel libro della Laterza "All'origine dell'opera d'arte contemporanea", a cura di Di Giacomo e Zambianchi... raccolta interessante, anche per l'introduzione e la postfazione molto chiare.
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