martedì 14 febbraio 2012

Iconos - viaggio interattivo nelle metamorfosi d'Ovidio

Se in questa giornata di S. Valentino avete voglia di storie d'amore vi consiglio questo sito: ICONOS. E' un progetto curato dalla cattedra di Iconografia e Iconologia della prof. Claudia Cieri Via del Dipartimento di Storia dell'Arte della Facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università di ROMA "La Sapienza" ed è stato progettato per giungere alla costituzione di un repertorio mitologico online relativo sia alle immagini - per l'arco temporale che va dall'antichità al XVIII secolo - che ai testi: classici, medioevali e rinascimentali. Alla base del progetto ICONOS vi è una ricerca che prende le mosse dall'analisi delleMetamorfosi di Ovidio, opera come si sa fondamentale per la produzione iconografica (considerando che circa un 80% della materia mitologica ispira la produzione artistica), specie in età umanistica e rinascimentale, la cui struttura narrativa, organizzata per episodi mitologici spesso tra loro connessi, è incentrata sul topos della trasformazione. Un immenso archivio dove sono analizzate le singole storie tratte dai libri, catalogate e ritrovate in tutte quelle opere che si sono susseguite dall'antichità al rinascimento. Un lavoro altamente scientifico, utile come repertorio ma anche per una consultazione veloce. Il tema di questo mese è il Ratto d'Europa, l'immagine in basso, invece, raffigura Polifemo e Galatea in un sensualissimo bacio. Il "quadretto" oggi esposto nella sezione del Gabinetto Segreto del MANN, venne staccato dalla parete sud di un'esedra che affacciava sul peristilio della Casa della Caccia Antica a Pompei. Le bianche, morbide carni della ninfa spiccano sul corpo "brunastro" di Polifemo che cinge "animalescamente" la preda tanto desiderata. Da notare che siamo in presenza di una versione piuttosto rara del mito in quanto Galatea, nella versione "ufficiale", non si "offrì" mai al ciclope poiché perdutamente innamorata del bellissimo pastorello Aci, ucciso per gelosia dallo stesso Polifemo con un masso e dal cui sangue scaturì appunto il fiume Aci che ancora oggi scorre presso le pendici dell'Etna.


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