martedì 16 marzo 2010

Marina Abramovic - The Artist Is Present

Il MoMA di New York sta ospitando fino al 31 marzo la significativa personale di Marina Abramović. La mostra è la prima dell’artista a includere sia opere di documentazione che performance. Organizzata da Klaus Biesenbach – direttore del P.S.1 e chief curator del dipartimento media e performance art del MoMA – presenta oltre cinquanta opere create dalla Abramović nell’arco di quattro decadi. Tra le più importanti artiste contemporanee la Abramovic ha sempre interagito col corpo, il suo, e con temi crudi che vanno dalla morte all’olocausto alle tradizioni della sua terra natia, i balcani, rivisitate con occhio lucido e grottesco. Le sue “macabre” performance giocano sulla valenza estetica del corpo, feticcio o involucro da usare come tela grezza, e sulla catarsi che l’atto artistico comporta. La sessualità, sempre esplicita, non cade mai nell’osceno bensì, celata dalla forza rivelatrice della carne, diventa una sorta di preghiera.
seven-easy-pieces_040607
L’evento del Moma è, inoltre, senza precedenti poiché rappresenta la sua più grande fatica, diventando la più lunga performance della sua carriera; tale intervento artistico infatti la vede impegnata 7 ore al giorno per ben 3 mesi, per circa 600 ore totali di performance. “Le performance richiedono un'energia sterminata e, invecchiando, il corpo è in difficoltà” spiega Abramovic, “eppure le mie azioni diventano sempre più lunghe e difficili con il passare degli anni. Perché con la forza della mente si può fare qualunque cosa: non serve un allenamento olimpionico, ma volontà e disciplina”. Abramovic sarà presente, durante gli orari di apertura al pubblico, seduta in assoluto silenzio ad un tavolo nell’atrio del museo. Gli spettatori avranno la possibilità di sedersi di fonte a lei per tutto il tempo che riterranno necessario, diventando così parte integrante e necessaria della performance, nonostante l’artista rimarrà in silenzio. Fondamentale anche in questo caso la presenza del pubblico che mai come nella performance riesce ad entrare esso stesso nell’opera d’arte, a stretto contatto con l’artista (fonte).
La performance è fruibile in Live-Streaming dal sito del Moma, basta cliccare l’immagine qui in basso.
marina moma

E dal sito GlobArtMag le ironiche ma interessanti impressioni del critico Jerry Saltz sulla mostra: “Ho avuto un contatto genitale alla mostra di Marina Abramovic”

2 commenti:

  1. Ho avuto l'opportunità di vederla anche a Torino alla GAM, quella donna è un genio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me pare solo una grande masochista:..

      Elimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...