El Entierro del conde de Orgaz (La sepoltura del conte di Orgaz) è un capolavoro dell'arte universale, realizzato da El Greco nel 1586 per la chiesa di Sao Tomè a Toledo. Vi sono raffigurati, in forma allegorica, i funerali del Conte di Orgaz, un dignitario di Toledo talmente devoto, che a seppellirlo non sono due preti qualunque, bensì Santo Stefano e San Lorenzo, apparsi miracolosamente. In basso la schiera dei notabili e dei prelati; in alto la visione del Paradiso verso cui l'anima (bambina) viene portata. Si vuole esprimere il concetto della fede nella comunione dei Santi e nella chiesa terrena che accompagna l'anima umana durante la vita per accompagnarla al cielo. Colpisce la raffigurazione per cui l'anima, portata in alto, passa come attraverso un utero per rinascire, all'inverso, a nuova vita. Tra il cielo e la terra, il vincolo di unione è l'anima immortale del Signore di Orgaz, raffigurata come un feto che è portato al cielo dalle mani di un angelo, attraverso una specie di utero materno che lo darà alla luce alla vita eterna del cielo. La morte appare così come un parto, come una nascita alla luce eterna nella quale vivono i santi. Transito doloroso, ma pieno di speranza. (Fonte).
Il quadro, così, si caratterizza per la sottile allegoria che del resto cela anche la sublimazione delle passioni sessuali per cui "c'è una rappresentazione di passaggio, cioè da uno stato ad un altro attraverso un canale e, se volete, è quando noi nasciamo siamo in uno stato dentro la pancia della mamma andiamo in un altro mondo attraverso un canale che è il copro della mamma...Durante il XVI secolo nel pieno del rinascimento spagnolo, ma in un epoca particolarmente censoria ed attenta all'iconografia era impensabile pensar e di rappresentare un parto. Soltanto El Grego, attraverso le sue opere, riesce a fare questo. Raffigurandoci un parto come solo un ginecologo potrebbe fare" (Fonte).
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