martedì 9 ottobre 2012

Rothko, Umanets e lo Yallowism

Un uomo di origine russa, Vladimir Umanets, ha rivendicato la responsabilità delle scritte impresse ieri su una tela del pittore americano Mark Rothko, esposto alla Tate Modern gallerydi Londra. L'opera fa parte della collezione Seagram di Rothko ed è stata imbrattata con le parole 'Vladimir' e 'un potenziale pezzo di yellowism'. Scotland Yard ha aperto un'indagine.Umanets, che si identifica come un fondatore dello 'yellowism', ha ammesso di avere scritto sul dipinto, ma nega di essere un semplice vandalo o di essere a caccia di notorietà. Parlando con la Press Association britannica, ha dichiarato che il suo obiettivo è attirare l'attenzione della popolazione sullo 'yellowism', da lui descritto come "un elemento della cultura visuale contemporanea". L'uomo dice di attendersi l'arresto, ma ritiene che le sue scritte abbiano incrementato il valore della tela.


L'opera di Mark Rothko conservata alla galleria Tate Modern di Londra è stata imbrattata durante l'orario di visita. Una foto pubblicata su Twitter da un visitatore che si trovava nel museo mostra il dipinto deturpato da una scritta nera, nella quale è possibile distinguere il nome Vladimir. L'opera appartiene ai 'murali Seagram'. Dopo l'incidente la galleria è stata chiusa per un breve lasso di tempo e ha poi riaperto al pubblico. La Tate Modern ha fatto sapere che sono in corso indagini della polizia. L'opera è stata danneggiata "applicando con una spazzola del colore nero sul dipinto", ha fatto sapere la galleria, che attrae ogni anno circa cinque milioni di visitatori. Rothko, morto nel 1970, è noto per le sue opere astratte con grandi blocchi di colore. Il dipinto danneggiato appartiene a una serie che era stata realizzata per decorare il 'Four Seasons restaurant' di New York; in un secondo momento, tuttavia, l'artista cambiò idea e decise di destinare la serie alle gallerie d'arte, tra cui la Tate Modern. Quest'anno l'opera 'Arancione, rosso, giallo' di Rothko è stata venduta all'asta a New York per circa 87 milioni di dollari. Un uomo che era sul posto ha twittato immediatamente una foto del dipinto deturpato.

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